Coppia scomparsa

Resta a piede libero il figlio indagato per omicidio

L'appartamento in via Castel Roncolo, nel quale i coniugi vivevano, è stato posto sotto sequestro. Benno Neumair è indagato anche per occultamento di cadavere

LA CASA del mistero: il video



BOLZANO. Svolta nell'inchiesta sulla scomparsa di Peter Neumair e Laura Perselli, i due insegnati bolzanini in pensione di 63 di 68 anni scomparsi a Bolzano lo scorso 4 gennaio. La procura di Bolzano ha indagato il figlio Benno, di 30 anni. L'appartamento in via Castel Roncolo, nel quale i coniugi vivevano con il figlio, è stato posto sotto sequestro su ordine dei pm Igor Secco e Federica Iovene.

Benno Neumair è indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Per il momento non è stata adottata nessuna misura cautelare nei sui confronti.

Coppia scomparsa, la svolta

Svolta nell'inchiesta sulla scomparsa di Peter Neumair e Laura Perselli, i due insegnati bolzanini in pensione di 63 di 68 anni spariti nel nulla due settimane fa. La procura di Bolzano ha indagato il figlio Benno, di 30 anni.

I dubbi.

Tanti dubbi, altrettanti interrogativi: un incubo che sembra non finire più. Oggi sono due settimane esatte che Laura Perselli e Peter Neumair, 68 anni lei e 63 lui, entrambi insegnanti in pensione, sono scomparsi. Al momento non c’è una traccia da seguire, per cercare di risolvere il mistero. Nonostante che nelle ricerche siano state impegnate centinaia di persone che hanno perlustrato la zona di Renon, dove la coppia ha un appartamento; Monticolo dove andavano a passeggiare e d’inverno a pattinare; ma soprattutto sono state battute palmo a palmo le rive del Talvera e dell’ Isarco; poi con canotti e imbarcazioni i sommozzatori hanno controllato Isarco e Adige, da ponte Resia fino alla diga di Mori. Finora non è stato trovato niente e purtroppo da adesso in poi tutto diventa più difficile

120 uomini alla ricerca della coppia scomparsa

Anche oggi sabato 16 gennaio sono proseguite le ricerche della coppia scomparsa a Bolzano.

L’ultima passeggiata

Esclusi fin dall’inizio sia il gesto di- sperato che l’allontanamento volontario, le ipotesi che rimangono in piedi sono quelle dell’incidente o l’aggressione durante l’ultima passeggiata. Quindi bisogna tornare di nuovo alla serata di lunedì 4 gennaio, quando Laura rientra a casa in bici, dopo aver trascorso il pomeriggio a casa della mamma in corso Libertà, assieme alla sorella Carla. Il figlio Benno ha raccontato di averla vista tra le 18.30 e le 18.45 e di aver scambiato due chiacchiere. Poi più nulla.

Nessuno da quel momento vede più la coppia; neppure le telecamere della zona - i video sono stati visionati dai carabinieri - inquadrano Peter e Laura, sposati da quasi 35 anni con la passione per i viaggi e le camminate. Per questo, quando avevano voglia di rilassarsi un po’, facevano due passi sulle passeggiate del Talvera. Ed è lì che potrebbero essere andati anche la sera del 4 gennaio dopo che il figlio era uscito di casa per raggiungere un’amica in Bassa Atesina, dalla quale sarebbe rimasto fino alle 5 di mattina del 5 gennaio. Intorno alle 6 era di nuovo in via Castel Roncolo, per portare fuori il cane.

Coppia scomparsa, ricerche infinite

La ricerca dei coniugi Neumair tra Renon e Bolzano, oggi mercoledì 13 gennaio, è avvenuta anche con l’aiuto dei droni. In campo Soccorso alpino, vigili del fuoco e forze dell'ordine

Il tragitto

Lunedì pomeriggio abbiamo provato a fare il percorso che Laura e Peter potrebbero aver fatto prima di scomparire nel nulla. Da via Castel Roncolo in pochi minuti si è in vicolo Sabbia e da lì direttamente sulle passeggiate. 

Potrebbero aver attraversato il ponte in legno ed essere passati sul lato dei campi sportivi, camminando lungo la ciclabile che è ben illuminata.

Probabile che si siano diretti verso ponte Talvera dal momento che i cellulari agganciano prima la cella di piazza Università e subito dopo quella di ponte Roma. Poco dopo le 21 entrambi i cellulari vengono spenti. Fa freddo; sul percorso pedociclabile che costeggia il Talvera c’è ancora un po’ di neve; in giro non c’è anima viva.

O forse qualcuno c’è, ma nessuno nota quella coppia che cammina spedita. Per questo non si può che andare di ipotesi: Laura e Peter arrivano fino a ponte Druso e poi proseguono ancora un po’, passando prima dietro il bocciodromo e poi dietro lo stadio Druso. In quella zona, dopo il ponte giallo, dove il Talvera confluisce nell’Isarco, c’è la ciclabile e poco più in là, la riva del fiume. Forse uno dei due si è avvicinato all’acqua, ha avuto un incidente e l’al- tra ha cercato di aiutarlo. Venendo trascinati via dalla corrente che però non sembrerebbe così forte da trasformare in tragedia una caduta.

L’altra ipotesi è che durante la passeggiata, fatta per distrarsi un po’ dopo una giornata pesante passata ad assistere la madre malata, la coppia sia rimasta vittima di un’aggressione. Colpiti alle spalle e poi scaraventati in acqua.

Anche se dall’acqua non è ancora emerso nulla a parte tre giacche, un cappuccio, una borsa, una scarpa col tacco a spillo che però per i carabinieri non apparterebbero alla coppia. Non sarebbe la prima volta che un corpo viene recuperato anche a mesi di distanza. In questo caso però le persone scomparse sono due e la cosa rende tutto più complicato.

La frana dell’Eberle

I carabinieri lo escludono; il figlio Benno invece lo ritiene possibile: i suoi genitori potrebbero essere finiti sotto la frana che, poco prima delle 15 di martedì 5 gennaio, si è staccata da Monte Tondo e si è portata via una parte dell’hotel Eberle. «I miei - ha detto Benno Neumair - andavano spesso sulla passeggiata di Sant’Osvaldo». Facile da raggiungere da via Castel Roncolo. Il problema è che la fra- na cade diverse ore dopo la scomparsa della coppia che sembra si possa collocare tra le 18.45, quando Benno scambia due chiacchiere con la mamma; e le 21 quando si spengono i cellulari. Perché quest’ipotesi possa stare in piedi, bisognerebbe immaginare che marito e moglie, la sera del 4 gennaio, siano rimasti a casa e abbiano spento i cellulari intorno alle 21.

Quindi il mattino dopo abbiano deciso di prendersi qualche ora solo per loro stessi, non accendendo i cellulari e concedendosi una camminata lungo la passeggiata di Sant’Osvaldo. Trovandosi, poco prima delle 15, vicino all’Eberle e venendo travolti da 2-3 mila metri cubi di roccia. Certo nulla si può escludere, ma è un’ ipotesi piuttosto remota. Anche perché sulla frana sono stati impiegati i cani per verificare che sotto non ci fossero delle persone.













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