Rianimazioni piene, riapre la terapia intensiva Covid a Silandro
Widmann: “Aumentano i numeri di chi ha bisogno di cure intensive”. Zerzer: “A Silandro chi avrà bisogno di cure subintensive e non è affetto da Covid dovrà essere trasferito in altri ospedali”
BOLZANO. Da ieri (22.12.2021) un paziente è ricoverato nella Terapia Intensiva dell'ospedale di Silandro. Con del continuo aumento dei ricoveri nei reparti intensivi Covid, ora anche le unità di terapia sub-intensiva devono essere utilizzate per curare i pazienti che a causa del Covid necessitano di cure intensive.
All'inizio di dicembre, erano 13 i pazienti Covid assistiti nelle Terapie Intensive degli ospedali della provincia. Con il passare dei giorni il numero è aumentato ed ora sono 21 (situazione al 22.12.2021). Questo ha portato l'ospedale di Silandro a dover essere nuovamente coinvolto nelle cure intensive di pazienti Covid, come nelle precedenti "ondate".
Per l’assessore provinciale alla sanità Thomas Widmann questo è un segno di quanto ora sia grave la situazione in provincia: "Purtroppo, il numero di persone che hanno bisogno di cure mediche intensive aumenta di giorno in giorno. Anche la situazione nei reparti normali è grave. Soprattutto in vista delle prossime vacanze, è quindi essenziale osservare le regole di prevenzione: distanziamento, disinfezione delle mani e uso della mascherina. Tuttavia, la protezione migliore e più efficace resta la vaccinazione o il relativo richiamo".
Anche il direttore generale dell’Azienda sanitaria Florian Zerzer è preoccupato per i numeri in aumento: "Oggi abbiamo allestito un reparto per i pazienti di terapia intensiva Covid all'ospedale di Silandro. Questo significa che, in questo ospedale, non ci sarà più un'unità per le cure sub-intensive di persone non infettate dal Covid. Queste dovranno essere trasferite in altri ospedali".
Di fronte alla gravissima situazione della sanità altoatesina, il pensiero di Widmann va agli operatori sanitari: "Il mio ringraziamento e il mio rispetto vanno a tutti e tutte loro, perché stanno facendo cose incredibili – è un dovere anche verso di loro cercare di fare tutto il possibile per porre fine a questa pandemia".