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Rsa, ancora 3600 collaboratori non vaccinati in Alto Adige

Circa il 15% del personale. Ora riceveranno un invito a illustrare i motivi: solo dopo scatterà la sospensione

KOMPATSCHER. Il governatore: "Chi sceglie di curare i più fragili, deve tutelarli"



BOLZANO. In Alto Adige è calato da 5.000 a 3.600 il numero del personale nelle case di cura non ancora vaccinate. Lo ha riferito l'assessora Waltraud Deeg rispondendo in consiglio provinciale a un'interrogazione del Team K sull'obbligo di vaccino previsto dal decreto-legge dell’1 aprile.

Secondo Oswald Mair, direttore dell'Associazione delle residenze per anziani dell'Alto Adige, si tratta circa del 15% del personale, ma il dato è destinato a scendere.

L'iter delle sospensioni non è ancora concluso, spiega all'Ansa il direttore generale dell'Azienda Sanitaria altoatesina Florian Zerzer. I collaboratori ricevono una raccomandata, con la quale vengono invitati a illustrare il motivo per la mancata vaccinazione. Si potrebbe infatti trattare di persone che nel frattempo si sono vaccinate, che sono da poco guarite dal coronavirus oppure che per altri motivi non possono sottoporsi alla vaccinazione. La risposta va valutata e poi l'Azienda sanitaria assegna un appuntamento per la vaccinazione, solo poi scatterebbe la sospensione oppure l'assegnazione di un’altra mansione. 













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