NEI NEGOZI

Sacchetti bio per frutta e verdura, ma si pagano

L'anno nuovo si apre con una importante novità: la messa al bando dei sacchetti di plastica leggeri e ultraleggeri; al loro posto ci saranno shopper biodegradabili e compostabili, ma sono a pagamento.



BOLZANO. Il prezzo dei sacchetti, indicativamente, è di 2 centesimi. I sacchetti biodegradabili non si potranno portare da casa. Molti consumatori non hanno gradito quella che è considerata come una sorta di tassa occulta, mentre alcuni sottolineano i benefici che deriverebbero per l’ambiente.

La posizione di Legambiente

«L'innovazione ha un prezzo ed è giusto che si paghi - sottolinea Legambiente a livello nazionale - purché il costo sia equo. È fondamentale continuare la strada iniziata nel 2011 dall'Italia nella lotta all'inquinamento da plastica». «Una novità che è stata annunciata - prosegue Legambiente - come l'ennesima stangata a discapito dei consumatori, ma per Legambiente non è corretto parlare di caro-spesa».

«L'innovazione - dichiara Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente - ha un prezzo ed è giusto che i bioshopper siano a pagamento, purché sia garantito un costo equo che si dovrebbe aggirare intorno ai 2-3 centesimi a busta. Così come è giusto prevedere multe salate per i commercianti che non rispettano la vigente normativa. In questi anni gli italiani hanno apprezzato molto il bando dei sacchetti non biodegradabili, siamo sicuri che accoglieranno bene questa importante novità».

Per il Codacons si tratta di una tassa occulta

«Questo significa - sottolinea l'associazione dei consumatori - che ogni volta che si va a fare la spesa al supermercato occorrerà pagare dai 2 ai 10 centesimi di euro per ogni sacchetto, e sarà obbligatorio utilizzare un sacchetto per ogni genere alimentare, non potendo mischiare prodotti che vanno pesati e che hanno prezzi differenti. Tutto ciò comporterà un evidente aggravio di spesa a carico dei consumatori, con una stangata su base annua che varia dai 20 ai 50 euro a famiglia a seconda della frequenza degli acquisti nel corso dell'anno».

Si tratta, spiega il presidente Carlo Rienzi, «di una vera e propria tassa occulta a danno dei cittadini italiani che non ha nulla a che vedere con la giusta battaglia in favore dell'ambiente. Abbiamo già inviato una istanza d'accesso al Ministero dell'economia per conoscere tutti i dettagli di tale norma ingiusta, e siamo pronti a dare battaglia impugnando nelle sedi competenti un provvedimento ingiusto che finisce solo per introdurre aggravi di spesa sulle spalle dei consumatori».













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