IL CASO

Scaldacollo “di famiglia”, Widmann si chiama fuori

La politica incalza la Provincia ma l’assessore rigetta l’accusa di nepotismo. Zerzer: «Servivano protezioni in quantità e subito, Texmarket si è proposta per prima»



BOLZANO. Monta la polemica sui 300 mila scaldacollo distribuiti gratuitamente nelle edicole prodotti in Romania da Texmarket, azienda di Christoph Widmann, cugino dell’assessore provinciale alla sanità Thomas Widmann. L’assessore respinge le accuse di nepotismo rimbalzate anche sulla cronaca nazionale: «I contatti sono avvenuti tramite Assoimprenditori, che ha sottoposto all’attenzione del direttore generale dell’Azienda sanitaria Florian Zerzer i nomi dei produttori che avrebbero potuto aiutarci ad alleviare la grave carenza di mascherine. Il mio unico interesse è che la popolazione possa accedere ai dispositivi di protezione».

Dalla politica arrivano distanziamenti o prese di posizione più nette.

Sul fronte sanitario, la presidente dell’Ordine dei medici Monica Oberrauch asserisce che l’efficacia degli scaldacollo «è discutibile». Sulla pagina web dove la Provincia raccoglie i video coi suggerimenti per prevenire il contagio, invece, il medico della Centrale provinciale per le emergenze Patrick Franzoni spiega che «proteggere le vie respiratorie con un filtro meccanico è un provvedimento semplice e una manovra che ci aiuta a proteggere i nostri cari e noi stessi». L’idea è venuta a lui. Viceprimario dell’unità medica operativa istituita da Zerzer per fronteggiare l’emergenza, Franzoni difende gli scaldacollo come «un’idea vincente e fondata».

Interviene anche Pierpaolo Bertoli, direttore sanitario dell’Asl: «Nessuno si è mai sognato di dire che lo scaldacollo possa in qualche modo sostituire le mascherine. È solo un capo di abbigliamento che ci consente di proteggere gli altri da un possibile contagio. Inoltre serve per sensibilizzare la popolazione».

Zerzer parla di una decisione collegiale dell’Azienda, su input dei clinici. «Servivano protezioni in quantità, e presto. Alla chiamata di Assoimprenditori ha risposto per prima Texmarket, Salewa invece sta producendo camici e mascherine lavabili per il personale sanitario. Si è proceduto per affidamento diretto alla prima azienda che si sia proposta, al costo di circa 1 euro e 50 centesimi per bandana».













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