Adesso Melanie Gruber è «Signora dell’Ippica» 

A Roma. L’amazzone e istruttrice di equitazione meranese premiata in Campidoglio Il riconoscimento assegnato a donne che si sono distinte in attività connesse ai cavalli 



Merano. È un riconoscimento che riflette l’impegno di una vita. Passione, dedizione, sacrifici. E risultati. Melanie Gruber, amazzone meranese, è una delle sette “Signore dell’Ippica” 2019. Ai tanti trofei in bacheca ottenuti nel corso di una carriera agonistica di primo piano, può ora affiancare il premio Lydia Tesio. Viene assegnato alle donne che, nell’ambito della loro vita professionale, hanno saputo creare un connubio indissolubile con il mondo del cavallo. Quindi un riconoscimento non strettamente connesso all’ippica vera e propria ma più in generale alla galassia equestre. La longevità dell’iniziativa di HippoGroup Roma– era la 18ª edizione – evidenzia il prestigio raggiunto dal premio, che tre anni fa era stato assegnato a un’altra meranese, Clara Martone, vicepresidente della Merano Galoppo.

In Campidoglio.

Melanie, emozionata, è stata accolta assieme alle altre premiate – figure nelle diverse professionalità: medicina, giornalismo, sport - fra i busti di italiani celebri, da Leonardo a Dante e Petrarca e Michelangelo, nella sala della Promoteca del Campidoglio a Roma.

La cerimonia si è tenuta la vigilia del Champions Day dell’ippodromo delle Capannelle, una delle giornate di corse più importanti dell’ippica italiana. Anonima la provenienza della candidatura della meranese al riconoscimento: ma evidentemente il suo lavoro è stato notato. «Campionessa di salto ostacoli e istruttrice, è una figura di riferimento del mondo equestre per risultati, passione e cuore. Tre volte sul gradino più alto del podio nei campionati italiani (categorie under 13, under 16 e amazzoni), oggi infonde ai suoi allievi valori preziosi e forse accantonati in virtù di un agonismo sfrenato che – a volte – contraddistingue i nostri tempi».

Così i selezionatori giustificano l’assegnazione del premio, aggiungendo che «Melanie Gruber ha fondato la propria carriera sul merito, dimostrando una volontà ferrea e un’ostinazione straordinaria nel farsi largo in una comunità, quella sportiva, ancora dominata da uomini».

A Reggio Emilia.

Laureata in Economia, la meranese classe 1984 dopo la carriera agonistica (per anni con le insegne del Centro equestre Merano) e una lunga parentesi in Germania per acquisire la qualifica di istruttrice – ora è terzo livello Fise – da più di tre anni è responsabile dell’equitazione del Cere, importante circolo di Reggio Emilia, riconosciuto come Scuola Nazionale di Eccellenza dalla stessa federazione. «Il ruolo dell’istruttore di equitazione – dice Melanie – è cambiato molto negli ultimi vent’anni. Siamo diventati, a fianco dei nostri cavalli, “insegnanti per la vita”. Il nostro è uno sport completo. Lo pratichiamo immersi nella natura a contatto con un animale grande, potente, generoso, ma anche fragile e delicato. Il cavallo ha bisogno di noi, delle nostre cure e attenzioni, come ne necessitano i ragazzi che imparano il senso della responsabilità, a rispettare e ad amare il proprio partner, atleta silenzioso, compagno, amico. Il tempo trascorso dai ragazzi in scuderia li porta lontano dai social e dalle forme di dipendenza. Finalmente alzano la testa dal cellulare e dal computer per rendersi conto che ad attenderli c’è un mondo meraviglioso, vivo, emozionante. Rispetto e dedizione sono stati e sono i punti chiave insieme alla passione e alla more per il mio lavoro». SIM















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