Frane e valanghe, a Vallelunga si corre ai ripari 

Lavori per ripulire dai detriti e sistemare diversi torrenti Pollinger (Protezione civile): «Continueremo a investire»



CURON VENOSTA. Il ricordo della minaccia delle valanghe che costrinse all’evacuazione con l’elicottero 166 persone tra cui molti turisti a fine gennaio è ancora vivo. La frazione di Vallelunga, la vallata che da Curon sul lago di Resia sale verso est, rimase isolata per giorni in seguito a una eccezionale nevicata. Una serie di slavine colpì e danneggiò un edificio adiacente alla scuola d'avventura (Erlebnisschule) e il piano superiore di un'abitazione, dove venne sfiorata la tragedia.

Non si deve andare tanto più in là, era luglio del 2016, per ricordare le due frane lungo la strada provinciale che comportano l'isolamento di circa 200 persone. Il rio Carlino e il rio Pedres esondarono, invadendo la sede stradale e danneggiano le barriere costruite all'inizio del 1900. Danni furono provocati anche dall'uscita dagli argini del rio Pazzin e del rio Pezzei. Gli interventi in risposta a quelle frane a cura dell'Ufficio sistemazione bacini montani Ovest dell'Agenzia provinciale per la protezione civile si sono concluso nel 2017.

Un'area, dunque, particolarmente incline a subire fenomeni atmosferici e meteorologici di grande entità e relative conseguenze.

Quante alle valanghe dello scorso inverno «non hanno in realtà provocato danni particolarmente gravi alle opere di sicurezza - sottolinea il direttore dell'ufficio, Mauro Spagnolo - ma hanno trasportato nei letti di torrenti e corsi d'acqua una grande quantità di detriti e materiale franoso, in maniera particolare alberi e rami». Il rischio attuale, dunque, è che in caso di ondate di maltempo, vi siano delle esondazioni, e proprio per questo motivo sono stati eseguiti lavori e interventi per un investimento totale di 625 mila euro. I letti di rio Carlino, rio Pleif e fossa dell'Alpe sono stati sgomberati dal materiale franoso, le cunette del rio Pezzei e del rio Pazzin sono state ripristinate, mentre lungo il corso del rio Pedres sono state risanate sette barriere di cemento armato, ricoperte con massi naturali, che erano state danneggiate dalle valanghe.

«Il 100% di sicurezza rispetto ai pericoli naturali - commenta il direttore della Protezione civile provinciale, Rudolf Pollinger - non potrà mai essere raggiunto, ma continueremo a investire per fare in modo che, a Vallelunga, tutte le opere di tutela del territorio dal rischio di valanghe ed esondazioni siano in grado di svolgere il proprio compito al meglio».

Uno dei primi passi sarà la realizzazione di una nuova barriera paravalanghe sopra la località Grub, con un investimento di 550 mila euro, mentre entro la fine dell'anno saranno elaborati i progetti di protezione per la località Cappella.













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