Malles, Veith lascia «Voglio dedicarmi alla famiglia»

Malles. L’attuale primo cittadino di Malles Ulrich Veith rinuncia alla candidatura per il suo terzo mandato alle comunali del 2020. La notizia circolava in paese già da tempo, anche se diversi...


Bruno Pileggi


Malles. L’attuale primo cittadino di Malles Ulrich Veith rinuncia alla candidatura per il suo terzo mandato alle comunali del 2020. La notizia circolava in paese già da tempo, anche se diversi cittadini speravano in un ripensamento da parte di colui che ha portato avanti nelle sedi istituzionali la battaglia contro i pesticidi di La via di Malles.

«Per me è stata una bellissima esperienza poter amministrare per due mandati pieni il nostro Comune – spiega Veith –. Le cause della mia mancata ricandidatura sono di natura personale. Vorrei dedicare più tempo al mio bambino: se mi ricandidassi, allo scadere del mandato mio figlio sarebbe ormai quattordicenne, e ritengo che per un genitore sia fondamentale seguire i figli e la famiglia, cosa che spesso la politica porta a trascurare». Il sindaco passa quindi a un bilancio degli ultimi dieci anni: «Sono fiero della posizione che i cittadini mi hanno concesso di ricoprire. Il primo mandato è stato il più gratificante, con una giunta e un consiglio comunale motivati a portare idee degne di essere realizzate. Per esempio, quella del Partito Democratico di intitolare al nostro concittadino Karl Plattner una piazzetta e di dare la cittadinanza onoraria a Max Bliem, a Paul Thöni e a Martin Brugger. Le opposizioni hanno agito con spirito costruttivo, appoggiando il programma: dalla sistemazione di piazza Peter Glück alla realizzazione dell’area pedonale, al padiglione per la banda musicale. Veith non può tralasciare il tema che ha portato Malles alla ribalta delle cronache nazionali, la lotta ai pesticidi. «Il referendum ha avuto strascichi anche in sede giudiziaria, che però abbiamo saputo affrontare a testa alta fino alla vittoria in Cassazione», dichiara. Infine, cambio di marcia durante il secondo mandato, anche per via del ricambio generazionale: «I cittadini si sono mostrati politicamente sempre più maturi, e da parte nostra abbiamo praticato in modo sempre maggiore una forma di democrazia diretta facendo sondaggi e raccogliendo idee innovative per il bene comune».













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