Un meranese in Antartide È il sergente  di ghiaccio 

La storia. Alla fine di ottobre è partito per la Tasmania, da dove ha raggiunto la baia di Ross: Riccardo De Vescovi del reggimento Julia cura l’accompagnamento degli scienziati impegnati al Polo Sud, fra temperature a -25° e venti che toccano i 300 chilometri all’ora 



Merano. Alla fine di ottobre è partito per la Tasmania, da dove successivamente ha raggiunto la base situata nella baia di Ross in Antartide per una missione di quattro mesi. Lui è il sergente maggiore capo Riccardo De Vescovi, militare dell’esercito effettivo al reggimento logistico Julia di Merano.

L’esperto sottufficiale quarantaseienne, residente a Caines alle porte della val Passiria, può vantare qualifiche come quella di “Ranger” delle forze operative speciali, guida alpina militare e alpinista accademico militare. Per diciotto anni ha prestato servizio nella sezione meranese del soccorso alpino, e nel curriculum esibisce numerosi interventi in diverse attività di aiuto alle popolazioni colpite da calamità naturali: da ultime, l’emergenza neve in Abruzzo e, per rimanere nel nostro territorio, lo sgombero di persone in Vallelunga per l’emergenza valanghe dell’anno scorso. L’essere stato selezionato per questa difficile missione al polo sud è il coronamento di un sogno inseguito da diversi anni.

Meno venticinque.

Frutto della sinergia tra lo stato maggiore della difesa, l’enea (ente nazionale per le energie alternative) e l’uta(unità tecnica antartide), la missione in terra australe, che ospita numerosi ricercatori impegnati nell’attività scientifica di studio dell’atmosfera, della fauna ittica, nel campo geologico, astronomico e nel posizionamento di strumenti per le rilevazioni meteorologiche, consente la partecipazione di personale militare altamente qualificato per operare in ambienti estremi. de vescovi vi prende parte con l’ incarico di “guida alpina militare” e cura l’accompagnamento degli scienziati, garantisce la loro incolumità, deve creare dei “campi remoti” per le esplorazioni esterne e si occupa di tutta l’attività logistica di rifornimento carburanti e mantenimento in efficienza dei “punti intermedi di atterraggio” dei velivoli in transito. il tutto in uno scenario climatico estremamente mutevole e caratterizzato da temperature di circa -25° trovandosi nella stagione di “primavera antartica”, dove tra l’altro il sole non tramonterà per tutto il periodo e il temuto vento catabatico è spesso in agguato con le sue raffiche che possono raggiungere anche i 300 km/h.

Formazione.

Per arrivare a questo traguardo, dopo aver aderito al bando europeo dell’Enea e superato le prime selezioni, il sottufficiale in forza allo Julia ha frequentato il corso di formazione sul lago Brasimone nell’appennino bolognese, per poi trasferirsi a 3.200 metri di quota sul Monte Bianco per una settimana di ambientamento in alta quota in ambiente ghiacciato.

Comunicazioni.

Oltre all’enorme distanza dalla madrepatria, le condizioni estreme e i carichi di lavoro che affronta quotidianamente un altro problema è quello delle comunicazioni: «Si può chiamare casa con le piattaforme Skype e Whatsapp, anche se ovviamente la qualità delle connessioni non potrà essere quella a cui siamo normalmente abituati in Italia. Ma tutto questo non mi spaventa, sono sereno e tranquillo per quello e la mia famiglia, in particolare mio figlio quindicenne, è orgogliosa di me», afferma De Vescovi.

Soddisfazione.

Per il reggimento logistico Julia e il suo comandante colonnello Michele Losavio un’altra soddisfazione: «Sapere di avere tra i “nostri” figure in grado di poter esprimere simili capacità professionali è indubbiamente motivo di vanto sia per un comandante sia per tutto il personale effettivo a Merano. A Riccardo De Vescovi i nostri migliori auguri per la difficile, affascinante esperienza che sta intraprendendo, sicuri che saprà mettere a frutto il suo enorme bagaglio di esperienza e capacità. Lo attendiamo al rientro desiderosi di conoscere e condividere ogni dettaglio di quella che sarà stata per lui una splendida quanto indimenticabile opportunità».

L’esercitazione.

La missione in Antartide sarà anche un banco di prova operativo non indifferente: nel prossimo mese di gennaio infatti presso la “Mario Zucchelli Station”, base permanente italiana nel continente ghiacciato, avrà luogo una importante esercitazione congiunta italo–francese di soccorso-evacuazione, nella quale il sergente maggiore capo De Vescovi avrà ancora una volta la possibilità di cimentarsi e mettere in luce tutta la propria esperienza e preparazione.

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