C’è la Slovenian Philharmonic

dobbiaco. «Scrivere sinfonie significa creare un mondo con tutti i mezzi disponibili». Di questo parere fu Mahler quando si accinse a scrivere la Seconda sinfonia: si tratta di vita e morte, anzi di...



dobbiaco. «Scrivere sinfonie significa creare un mondo con tutti i mezzi disponibili». Di questo parere fu Mahler quando si accinse a scrivere la Seconda sinfonia: si tratta di vita e morte, anzi di più. La Resurrezione di Mahler è un viaggio epico-musicale che porta dalla morte alla vita dopo la morte. «Auferstehen, Du wirst Auferstehen» («risorgerai, tu risorgerai»), invoca il coro. La sinfonia che sinora rappresentava un lamento di morte, si apre ad una dichiarazione spirituale. A lungo Mahler non trovava una soluzione per questo finale finché non si imbatté in un verso di Klopstock, («Auferstehung», «Resurrezione» appunto), verso che Mahler compose poi a modo suo.

La Sinfonia sarà eseguita in un arrangiamento di Erwin Stein oggi martedì, 16 luglio alle ore 18 nella Sala Gustav Mahler del Centro Culturale dalla formazione slovena Slovenian Philharmonic Orchestra & Choir. La direzione è affidata a Hansjörg Albrecht e le parti vocali a Valentina Farcas, soprano; Bettina Ranch, mezzosoprano. La Sinfonia n. 2 è anche il soggetto di una mostra a cura di studenti dell'Università di Innsbruck e Trento, che verrà realizzata con il coordinamento della Maestra Sybille Werner e da Milijana Pavlovic. La mostra sarà inaugurata oggi, martedì 16 luglio, seguirà una breve introduzione alla Sinfonia.Anche la serie di conferenze "Dialoghi Mahleriani” (diretta dal Prof. Federico Celestini, direttore dell’Istituto di Musicologia di Innsbruck) avranno come tema la Seconda di Mahler.

Il musicologo statunitense Thomas Peattie inaugurerà il ciclo di conferenze e entrerà in merito alle trascrizioni fatte da Luciano Berio, la cui “Sinfonia” nel terzo movimento cita e approfondisce la Sinfonia n. 2 di Mahler.













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