IO, fumatore discriminato 

Egregio direttore Faustini, con la presente chiedo gentilmente uno spazio sul vostro quotidiano per fugare ogni mio legittimo dubbio di fumatore non pentito e “discriminato”. Non voglio e non è mia...



Egregio direttore Faustini, con la presente chiedo gentilmente uno spazio sul vostro quotidiano per fugare ogni mio legittimo dubbio di fumatore non pentito e “discriminato”. Non voglio e non è mia intenzione creare inutili diatribe.

Desidero solo chiarire una volta per tutte le possibili incomprensioni se si verificassero in un futuro, ovvero: negli esercizi pubblici, quali bar e ristoranti con annesso giardino, o gazebo, o tendone, quindi situati all’aperto dello stesso, il fumatore può fumare la sigaretta, o cigarillo o la sigaretta elettronica, insomma qualsiasi cosa che produca fumo?

Preciso che questo mio intervento ha solo l’obiettivo di essere chiarito ai termini di legge vista la gran confusione che si è generata.

Inoltre, per rispetto i non fumatori, mi chiedo se non sarebbe meglio imporre, nel caso, al gestore di un qualsiasi locale di mettere un cartello all’esterno dello stesso, (per le misure anti-covid i cartelli ci sono, hanno funzionato e funzionano tutt’ora...), il quale invita i fumatori a non entrare nel locale all’aperto per rispetto dei clienti non fumatori (per esempio, nella sala interna dei bar con ristorante è già vietato da molti anni).

Come fumatore e persona educata, e dotato di buon senso, mi è già capitato in svariate situazioni nei confronti di clienti che stavano pranzando, o mamme incinta, o con bambini, ho sempre avuto la sensibilità, o di allontanarmi, o di andarmene, o di alzarmi per fumare sul marciapiede antistante il locale. Ritornando alla legge: posso come fumatore essere allontanato dal gestore del locale? Oppure, essere obbligato a spegnere la sigaretta o cigarillo che sia?

Ma credo che se ciò si verificasse potrebbe farlo anche il non fumatore, ammesso e concesso non voglia “morire”, o essere asfissiato dal “fumo assassino” che pare in questo momento essere l’unico motivo di morte certa.

Come fumatore discriminato da coloro che non lo sono, colgo l’occasione per ringraziarvi per lo spazio dedicatomi sul nostro quotidiano.













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