MUSICA

Joey sbarca in rete con Achille Lauro e il brano “Dovrai” 

La cantante altoatesina, all’anagrafe Giorgia Bortolani, calca la scena nazionale «Abbiamo voluto trasmettere vicinanza, una pacca sulla spalla piena di energia». L’obiettivo resta sempre quello del primo album: «La pandemia ha rallentato tutto»


GABRIEL MARCIANO


BOLZANO. Joey, alias di Giorgia Bertolani, è una ragazza altoatesina che sta riuscendo a coronare il suo sogno di vivere da musicista. Dopo innumerevoli esperienze positive e negative, fa finalmente parte di una realtà che apprezza e nella quale si sente apprezzata: quella di MK3, l’etichetta che annovera nomi quali Achille Lauro e Boss Doms.

Con lo stesso Achille Lauro ha pubblicato recentemente un featuring: “Dovrai”, un brano toccante, che punta molto più sull’aspetto lirico e sul messaggio che trasmette con il testo, che sulla musicalità – che non manca.

In occasione dell’uscita del video di “Dovrei”, da pochissimi giorni su YouTube, la giovane artista ha concesso del tempo per un’intervista.

Joey, come sta passando questo periodo particolare?

Bene, non mi è pesata particolarmente. Mi piace stare a casa, ci sto volentieri. L’unica cosa che mi manca è un bicchiere di vino con gli amici stretti.

La trova una situazione stimolante per scrivere?

Per me onestamente la quarantena non è stata granché stimolante: era tutto molto surreale e ad ogni modo non esco spesso, quindi sono abituata a isolarmi.

È appena uscito il suo featuring con Achille Lauro, è soddisfatta o le è venuta voglia di fare ancora di più?

Ho sicuramente voglia di fare di più. Mi è dispiaciuto troppo non aver potuto girare il video insieme, proprio con lui che è un personaggio molto affine al mio e visivamente è arte pura. Speriamo di recuperare prima o poi… Io già starei pensando ad altri brani insieme.

Cosa volevate trasmettere con questo brano?

Abbiamo voluto trasmettere vicinanza, una pacca sulla spalla di quelle affettuose ma che ti fanno barcollare; una collisione.

Nel brano parla a una Joey più piccola, dicendole che ce la deve fare da sola. Qual era il grande ostacolo che vedeva e come l’ha superato?

Con “piccola” si intende in realtà i 15 anni, quindi di base possiamo considerare tutti i problemi con i quali si scontra qualsiasi adolescente, più un forte senso di inadeguatezza e di alienazione. Non vedevo un ostacolo, semplicemente non trovavo un senso a tutto ciò che mi circondava, sentivo di non fare realmente parte di nulla. Le cose negli anni sono degenerate e, come voglio trasmettere nel brano, l’unico appiglio reale sono stata io e la mia forza di volontà: continuare a combattere anche mentre strisci sul pavimento. Sono maturata nella consapevolezza di me stessa; conosco le gabbie, i tranelli che crea il mio cervello. Ora devo imparare a non cascarci.

Che consigli darebbe ad altri giovani che si ritrovano a lottare con un mostro interiore?

Consiglio di ascoltare quella voce interiore che sussurrando dice che sai esattamente cosa dovresti fare. Non dico che ho imparato ad ascoltarla, ma che ho la consapevolezza che dentro di me so che cos’è giusto e cos’è sbagliato e che ci vorrebbe veramente poco per tirarsi fuori da certe situazioni. E soprattutto consiglio di contare solo su se stessi, di credere in se stessi soprattutto a livello umano, perché il resto, a conti fatti, vale gran poco.

Riportando il focus sul suo progetto musicale, come ha conosciuto Achille Lauro e gli altri membri dell’etichetta e cosa hanno apprezzato a tal punto da voler cominciare un percorso che la veda come protagonista?

Lauro l’ho conosciuto tramite il mio ex manager, che seguiva entrambi. Mi ha contattato, sono andata a Milano e li ho conosciuti. È difficile dirsi da sola cosa hanno apprezzato di me, ma sono sicura che li abbia colpiti la scrittura, più che la musicalità o la voce: i testi, quindi».

In che modo è cresciuta e cosa le hanno dato da quando lavora con loro?

Mi hanno dato finalmente quel senso di appartenenza professionale e artistico al quale ambivo da tutta la vita, e in particolare da quando sono in MK3 un supporto concreto e reale, un confronto continuo, un interesse vero e uno scopo comune. Mi sento parte di una famiglia.

Che progetti avete per il futuro?

L’obiettivo numero uno è il mio primo album, ma ci sono stati tanti ostacoli di mezzo. L’ultimo è stato una certa pandemia globale... Per ora andiamo avanti a piccoli passi, adeguandoci al resto del mondo. È inutile guardare troppo avanti. Intanto pubblichiamo il videoclip di dovrai (uscito oggi, ndr), poi vedremo.

 













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