IERI LA PRIMA SERATA

L’«Arrivedorci» di Elio ci riporta al 1950 quando Stanlio e Ollio...

Sanremo li ha attesi per 24699 giorni. Perché se sei un grande, un grandissimo, prima o poi torni. Se poi la grandezza raddoppia, giacché di una coppia si tratta, raddoppia anche l’emozione. Perché...


di Carlo Martinelli


Sanremo li ha attesi per 24699 giorni. Perché se sei un grande, un grandissimo, prima o poi torni. Se poi la grandezza raddoppia, giacché di una coppia si tratta, raddoppia anche l’emozione. Perché della prima serata del festival di Sanremo, ieri, questo soprattutto salva il vostro cronista inattuale: lo straniante “Arrivedorci” di Elio e le Storie Tese. Non importa l’agitazione del romano Baglioni, il sorriso prestampato della svizzera Hunziker, la barba tendenziale dell’altro romano, Favino. Nemmeno ci importa sapere se davvero la Pausini si è fatta venire il mal di gola per non essere oscurata da Fiorello ed avere invece tutta per sé la ribalta di sabato prossimo, giorno della gran finale. E visto che da qui a sabato i venti big riproporranno almeno tre volte la loro canzone, ci sarà tempo per affibbiare loro il voto in pagella. Anche se “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno” di Max Gazzè intasca fin da ora la palma di titolo più originale. Però tutto, ieri sera, ha assunto luce diversa all’esibizione numero 12, appunto. Perché, poche Storie (Tese), l’”arrivedorci” di Elio spacca. E ci restituisce appunto, 24699 giorni dopo, la coppia più grande di tutti i tempi. Chi coltiva la memoria e il culto di Stan Laurel & Oliver Hardy, Stanlio & Ollio per noi italici, non sfugge alla constatazione. Era il 24 giugno del 1950. Sanremo ed il suo Casinò - fino al 1977 la sede del festival, non dimentichiamolo - furono fra i primi al mondo ad organizzare una manifestazione innovativa e di grande successo come il “Festival internazionale gastronomico”. Le serate si svolgevano nella “Pergola” ed ogni serata era dedicata ad una nazione diversa. A quella riservata agli Stati Uniti fu invitato il più famoso duo comico della storia del cinema, Stan Laurel ed Oliver Hardy. Le cronache del tempo ricordano l’entusiasmo di grandi e piccini. I due arrivarono in treno - partiti dalla Costa Azzurra dove stavano girando quello che sarebbe stato il loro ultimi film, “Atollo K” - e non fecero in tempo ad uscire dalla stazione che si ritrovarono circondati da una grande folla. Oggidì guardie del corpo, diritti televisivi e rigido protocollo renderebbero impossibile quel che successe allora. Stanlio & Ollio improvvisarono uno spettacolo nel piazzale della stazione, tutto basato sul linguaggio del corpo: linguaggio che li vedeva maestri mai più eguagliati. Tutto il pubblico ne fu coinvolto, compreso il compassato capostazione. E quando, ieri sera, Elio e le Storie Tese, hanno intonato “Vi salutiamo e vi diciamo arrivedorci / Come nel film di Stanlio e Ollio, che ridere”, per un attimo la storia ha fatto marcia indietro. Verso Sanremo, 24699 giorni fa.















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