L’INTERVISTA»SUONA STASERA A CASTEL MARECCIO

di Simonetta Barbareschi Al Bolzano Festival Bozen, il musicista Alex Jellici gioca in casa. Il giovane violoncellista che si esibirà questa sera, con inizio alle 20.30 a Castel Mareccio con la...


di Simonetta Barbareschi


di Simonetta Barbareschi

Al Bolzano Festival Bozen, il musicista Alex Jellici gioca in casa. Il giovane violoncellista che si esibirà questa sera, con inizio alle 20.30 a Castel Mareccio con la European Union Baroque Orchestra (EUBO) nell’ambito della rassegna Antiqua, fa parte anche dell’Ensemble Harmonices Mundi che si è esibito venerdì scorso al Parco delle Semirurali ed è stato membro della Theresia Youth Baroque Orchestra, un’altra formazione giovanile internazionale dedicata al repertorio classico, più volte protagonista del Bolzano Festival. Alex Jellici è nato e vissuto a Bolzano, dove ha mosso i primi passi nello studio del violoncello con Luca Fiorentini al Conservatorio Monteverdi. Dopo essersi perfezionato con Giovanni Gnocchi, ha studiato alla Hochschule di Zurigo con Orfeo Mandozzi e a Vienna con Robert Nagy, primo violoncello dei Wiener Philarmoniker. Con Martin Zeller, primo violoncello dell’Orchestra da Camera di Basilea, ha perfezionato lo studio del violoncello barocco e della viola da gamba. Abbiamo incontrato Alex Jellici in occasione del concerto dell’Ensemble Harmonices Mundi al Parco delle Semirurali per parlare della sua passione per la musica eseguita su strumenti originali e delle numerose formazioni con cui collabora.

Maestro Jellici, lei sarà sul palco del concerto del 17 agosto (stasera, ndr) con la European Union Baroque Orchestra a Castel Mareccio, sesto appuntamento della rassegna Antiqua nell’ambito del Bolzano Festival Bozen. Cosa ci può raccontate della sua esperienza con la EUBO?

«L’European Union Baroque Orchestra è una formazione nata nel 1985 e composta da giovani musicisti di tutti i Paesi europei, che vengono selezionati annualmente. È un progetto davvero molto particolare sotto più punti di vista. Innanzitutto il processo di selezione è completamente diverso da quello della maggior parte delle orchestre, e questa è una delle caratteristiche davvero particolari. I musicisti vengono scelti nel contesto di un particolare tipo di audizioni chiamate “Audition Courses”, che non prevedono la canonica esibizione solistica di fronte ad una commissione».

Di che cosa si tratta?

«Sono tre giorni di masterclass che comprendono lezioni individuali con tutor di fama internazionale, musica da camera e prove d’orchestra, con un piano giornaliero molto intenso.

Al termine di questi workshop ci sono dei concerti finali. In tre giorni ogni candidato viene valutato complessivamente in base a tutte le attività proposte. Questo criterio di selezione permette di creare un gruppo particolarmente compatto, con una sua fisionomia ben definita».

Come si articola l’attività della European Union Baroque Orchestra?

«Ogni anno l’orchestra affronta quattro o cinque progetti, guidata da diversi direttori, tutti di fama internazionale, a partire da Lars Ulrik Mortensen, direttore musicale dell’orchestra dal 2004, che ci dirigerà a Bolzano. Sicuramente per chi voglia approfondire la prassi barocca si tratta di un’esperienza piena di stimoli. Vorrei ricordare che per il suo impegno nella didattica e nella divulgazione della musica antica, EUBO è stata insignita del titolo perpetuo di Ambasciatore culturale dell'Unione europea».

Qualche anno fa lei ha fatto parte della Theresia Youth Baroque Orchestra, un’altra orchestra giovanile ospite del Bolzano Festival Bozen, che si esibirà a Bolzano il 24 agosto sempre a Castel Mareccio. Qual è il bilancio complessivo di queste esperienze nelle orchestre giovanili? Trova che possano essere utili per una futura carriera professionale?

«Non ho dubbi a riguardo! Queste esperienze sono davvero fondamentali per chi voglia lavorare nell’ambito della musica antica. Sia la Theresia Youth Baroque Orchestra che la European Union Baroque Orchestra sono orchestre di ottimo livello, piene di bravissimi musicisti.

Questo permette di creare contatti, conoscere nuove persone, aspetto fondamentale per crearsi delle opportunità professionali, soprattutto in un ambiente relativamente piccolo come quello della musica su strumenti originali. Molti gruppi e orchestre barocche coinvolgono musicisti sulla base delle conoscenze e delle relazioni interpersonali che si maturano proprio in questi ambiti. Inoltre è facile che all’interno di queste compagini orchestrali nascano progetti collaterali o nuove formazioni».

Che significato ha nel 2016 la musica barocca per un giovane musicista?

«Nel caso specifico del violoncello, l’aspetto l’interessante della musica antica è il fatto che a questo strumento fosse destinato il ruolo di basso continuo, vale a dire il vero motore della composizione musicale, il sostegno di tutta l’armonia, in fitto dialogo col cembalo. Più in generale, gli ambiti che mi appassionano sono quelli della musica antica e della contemporanea.

Potrebbe sembrare una contraddizione, ma io la vedo diversamente. La musica barocca mi affascina perché è uno dei momenti più importanti della storia della musica in generale, è un linguaggio che ha posto le basi per la musica dei secoli successivi e in qualche modo anche per la contemporaneità. E’ questo il motivo che mi porta a confrontarmi con la musica contemporanea. Da qualche tempo collaboro attivamente con l’Ensemble TaG, che si dedica al contemporaneo.

Trovo davvero stimolante la possibilità di conoscere musica nuova, di essere in prima linea, di poter assistere all’evoluzione del suo linguaggio e cercare anche di capire quali partiture abbiano il potenziale per durare nel tempo».

Sono generi che si stanno ritagliando uno nucleo sempre più ampio di estimatori…

«Direi di sì, anche se posso immaginare che ad alcune persone la musica barocca e quella contemporanea sembrino fredde e poco coinvolgenti. Non c’è dubbio però che il contenuto della musica sia sempre emozionale.

I compositori cercano sempre di trasmettere delle emozioni e lo fanno attraverso i codici che conoscono o, a volte, sperimentandone di nuovi.

Agli ascoltatori di oggi una composizione barocca, costruita con regole molto precise, può “suonare” estranea; per il pubblico dell’epoca però, parlava un linguaggio chiaro e ben riconoscibile.

In questo senso penso sia interessante anche per il pubblico dei nostri giorni riscoprire linguaggi antichi e dunque attraverso questo ascolto scoprire come la musica contemporanea stia cercando nuovi codici e linguaggi per continuare a veicolare gli stessi contenuti, carichi di emozioni».

In chiusura, due note informative legate all’appuntamento odierno: nel concerto di stasera la European Union Baroque Orchestra rievocherà la scena musicale londinese del ‘700 con un programma strumentale incentrato su Georg Fredrich Händel.

Oltre al “Caro Sassone” saranno menzionati anche William Babell, Francesco Geminiani e Giuseppe Sammartini. Solisti Bojan Cicic nal violino e Jan Van Hoecke al flauto dolce.

I biglietti sono acquistabili presso le casse del Teatro Comunale di Bolzano, in piazza Verdi, aperte dal martedì al venerdì dalle 11 alle 14 e dalle 17 alle 19. Il sabato dalle 11 alle 14.00. La sera del concerto, ovvero oggi, direttamente a Castel Mareccio a partire dalle 19.30.

Biglietti, e informazioni sulla rassegna, online sul sito www.bolzanofestivalbozen.it.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità