Germania

L’ultima terrorista della Raf, presa col passaporto italiano



Per quasi 30 anni, tra il 1970 e il 1998, l’organizzazione terroristica estremista di sinistra Rote Armee Fraktion (RAF) ha tenuto in pugno la Germania. Una settimana fa, lunedì sera, dopo una caccia all’uomo durata 30 anni, una terrorista di quel gruppo è stata catturata a Berlino. Daniela Klette, 65 anni, viveva in un anonimo condominio grigio protetta dal falso passaporto italiano intestato a Claudia Ivone. Ancora non è chiaro se nella latitanza sia stata aiutata da qualcuno. Secondo l’esperto di terrorismo Hans-Jakob Schindler del Counter Extremism Project «c’è una scena estremista di sinistra ampia e molto attiva a Berlino. I membri della RAF sono ancora degli eroi per molti in questo ambiente. Per la nuova generazione di estremisti di sinistra, questi sono nonne e nonni da venerare».

Probabilmente Klette/Ivone è vissuta in tutti questi anni grazie al bottino delle numerose rapine a furgoni portavalori e supermercati cui ha preso parte tra il 1999 e il 2016. Nel corso della perquisizione del suo appartamento la polizia ha scoperto un vero e proprio arsenale: una granata anticarro, un bazooka, un kalashnikov, esplosivi, armi da fuoco, caricatori di pistole e munizioni. C’è il sospetto che le armi provengano da vecchi depositi della RAF. Sulla sessantacinquenne che a Berlino dava lezioni di matematica e si dedicava alla capoeira, e che si raccontava in un account facebook, pendono mandati d’arresto per rapina e omicidio. Klette, come i suoi complici ancora in fuga Ernst-Volker Staub e Burkhard Garweg, appartiene alla cosiddetta terza generazione della RAF. Questo gruppo è ritenuto responsabile, tra l’altro, dell’uccisione di Detlev Karsten Rohwedder, il manager della Treuhandanstalt, la società di ristrutturazione e liquidazione del patrimonio industriale statale dell’ex DDR, omicidio avvenuto a Düsseldorf nel 1991.

Staub, ora 69enne, e Garweg, 55 anni, sono ancora latitanti, l’Ufficio di Stato per le indagini penali della Bassa Sassonia sospetta che i due si trovino a Berlino e nascondano un arsenale pericoloso come quello trovato in casa della Klette, che per la rimozione ha richiesto l’evacuazione dell’edificio oltre che di quello di fronte. Per le autorità tedesche l’arresto della terrorista è un importante successo investigativo.

La ministra degli Interni federale Nancy Faeser ha dichiarato: «Lo Stato di diritto ha dimostrato la sua perseveranza e la sua forza di resistenza». La sua collega in Bassa Sassonia, Daniela Behrens, ha descritto l’arresto come una "pietra miliare" nella storia criminale tedesca. Ma tra tanto entusiasmo c’è anche chi -negli ambienti dell’estrema sinistra- mostra solidarietà alla terrorista finita in manette. Il centro culturale autonomo di sinistra “Rote Flora” di Amburgo su uno striscione le ha augurato salute e felicità. Il quotidiano di sinistra “Tageszeitung” ha posto la domanda: «Nel 2024 la Germania non ha altri problemi che dare la caccia ai pensionati della RAF? La polizia non ha abbastanza da fare con i circa 400 neonazisti attivi che attualmente sfuggono all'arresto?".

La RAF è stata un'organizzazione terroristica estremista di sinistra particolarmente attiva negli anni Settanta. Fu fondata da Andreas Baader, Ulrike Meinhof, Gudrun Ensslin e altri. Per molti, inclusa gran parte della stampa estera, la è sempre la banda Baader Meinhof, dal nome dei due fondatori che poi morirono suicidi in carcere a Stoccarda.

Il gruppo è stato responsabile di oltre 30 omicidi, attentati dinamitardi, rapimenti e rapine in banca. Si è lasciato dietro anche 200 feriti. Presero di mira persone e istituzioni che nella loro visione rappresentavano il sistema capitalista e imperialista. La prima generazione del gruppo si concentrò attacco all'«apparato statale di dominio», la seconda su azioni violente per il rilascio dei membri del gruppo già dietro le sbarre. Fino allo scioglimento della RAF, avvenuto nel 1998, gli omicidi della terza generazione, quella della Klette, furono progettati per colpire importanti personaggi dell’economia e della politica. Il caso più famoso nella storia della RAF è il rapimento e omicidio del presidente della Confindustria tedesca Hanns Martin Schleyer nel 1977. Ora, dopo l’arresto della terrorista che viveva come un fantasma a Berlino, la Germania si è improvvisamente ritrovata a tu per tu con quegli anni di piombo, che per molti giovani sono assolutamente sconosciuti.

 













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