Museion, la facciata mediale torna finalmente a illuminarsi 

Bolzano. Rapidi movimenti tra un punto e una massa linee colorate illuminano, in un ritmo serrato, la facciata mediale di Museion. È “Point and Counterpoint” (punto e contrappunto), il film...



Bolzano. Rapidi movimenti tra un punto e una massa linee colorate illuminano, in un ritmo serrato, la facciata mediale di Museion. È “Point and Counterpoint” (punto e contrappunto), il film realizzato dall’artista Cioni Carpi (Milano 1923 – 2011) nel 1960 e riproposto da Museion, come proiezione sulla facciata mediale, nell’ambito della mostra “Intermedia. Archivio di Nuova Scrittura”. L’appuntamento è per lunedì 18 maggio alle ore 20.30 e poi alle 21, e poi si ripeterà tutte le sere alla stessa ora fino a giovedì 21 maggio. Il museo, in vista di una prossima riapertura, dà così un primo segnale di presenza fisica nello spazio urbano. In questo senso, la grande superficie trasparente di Museion si offre come suggestivo interfaccia tra museo e città per lanciare, attraverso la luce, un segnale impalpabile, ma forte. “Point and Countrepoint” è il primo film realizzato in 16 mm in cui l’artista Cioni Carpi interviene direttamente sulla pellicola. Il film astratto e dal ritmo serrato, mostra le dinamiche di movimento tra un singolo (un punto) e una massa di linee, che potrebbe anche essere letto come la relazione tra il singolo e una comunità/società. Figlio del pittore milanese Aldo Carpi, fratello di musicista e scrittore, Cioni Carpi lavora presso la televisione francese e quindi si avvicina, in Canada, al cinema. L’animazione è il passaggio più naturale dalla pittura che respira dal padre, ricerca che l’accompagna fino alla prima metà degli anni ’60. Il periodo dell’animazione e il soggiorno in Canada sono caratterizzati dall’influenza di Norman McLaren, regista scozzese naturalizzato canadese, importante protagonista del cinema d’animazione. Museion conserva, all’interno dell’Archivio di Nuova Scrittura, diverse opere di Cioni Carpi che datano della seconda metà degli anni Settanta. Si tratta di opere grafiche e dipinti in cui l’artista utilizza il testo – spesso proveniente dalla letteratura – e delle fotografie di paesaggi da lui stessi visitati, su cui interviene quasi a volerli estendere nello spazio della tela o della carta, creando così una nuova relazione tra l’individuo e il paesaggio. La cineteca di Milano inoltre presenterà un breve montaggio di diversi film di Carpi al fine di presentarne l’ampia e diversa produzione.













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