Premio a Eden, il ballo per uno spettatore

bolzano. Come dice Emanuele Masi, il direttore di Bolzano Danza, «Eden è stato un atto simbolico per riscoprire l’essenza stessa del teatro nell’incontro tra spettatore e interprete». Adesso a quel...


Daniela Mimmi


bolzano. Come dice Emanuele Masi, il direttore di Bolzano Danza, «Eden è stato un atto simbolico per riscoprire l’essenza stessa del teatro nell’incontro tra spettatore e interprete». Adesso a quel particolare esperimento, messo in scena nel luglio scorso, con un solo spettatore in sala, nel breve intervallo in cui i teatri sono stati aperti e in cui tutti speravamo in un ritorno (illusorio) alla normalità, è arrivato uno dei premi più prestigiosi della danza italiana: il Premio Speciale 2020 della rivista Danza&Danza.

Il premio è nato nell’ormai lontano 1987, da una delle più prestigiose testate del settore che fa un bilancio promuovendo un sondaggio fra i propri critici e giornalisti per segnalare spettacoli e progetti che si sono distinti nell’anno appena archiviato. Il riconoscimento speciale per il 2020 è andato, appunto, al progetto Eden, ideato dal direttore artistico del Festival Emanuele Masi, che abbiamo intervistato. «Eden ha regalato attimi di emozione ad un singolo spettatore alla volta, per 450 repliche gratuite al Teatro Comunale di Bolzano. Si trattava di un singolare e simbolico tête-à-tête di Carolyn Carlson, Michele Di Stefano e Rachid Ouramdane e interpretato da alcuni loro danzatori ‘simbolo’».

Come ha appreso la notizia?

Sono orgoglioso, perché si tratta di un premio speciale al progetto: riscoprire l’essenza stessa del teatro nell’incontro tra spettatore e interprete. Si tratta di un premio molto ambito, dato da una giuria di critici. Sono contento anche che fra gli interpreti dell’anno del balletto contemporaneo sia stata premiata la danzatrice americana Annie Hanauer, che spesso è stata ospite del nostro Festival e protagonista dell’assolo di Rachid Ouramdane proposto proprio nell’ambito di Eden.

Il futuro di Bolzano Danza?

Stiamo preparando l’edizione 2020, che si volgerà in luglio, sperando in un ritorno alla normalità. Partiremo da Eden per riscoprire il rapporto tra balletto e spettatore, amplificando il loro rapporto. Posso anticipare che ci sarà la Gauthier Dance Company, che è la nostra compagnia associata, e poi nomi noti al nostro Festival, ma anche nomi nuovi. E come sempre grandi compagnie. Non cambiamo pagina, ma continuiamo il discorso iniziato l’estate scorsa.

Lei è stato confermato direttore artistico di Bolzano Danza, anche per il triennio 2022-2024. Ha già qualche idea?

Ho tante idee in testa. Vorrei che il Festival diventasse sempre più diffuso in tutta la città, portando su un unico binario quello che finora è stato un doppio binario, con gli spettacoli in teatro e gli altri in giro per la città. Utilizzeremo anche il linguaggio digitale e daremo diversi livelli di lettura.













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