Transart fa rotta sull’Islanda
Il festival del contemporaneo. Oggi al Vigilius Mountain Resort “The magic power of the North” con il trio Iceland Love Corporation Domani si torna a Bolzano con “Skull ark, upturned with no mast”, il nuovo lavoro della compositrice Clara Iannotta e dell’artista Anna Kubelik,
Bolzano. Chi non ha mai sognato di visitare l’Islanda? Una delle isole abitate più remote del globo, con le sue coste frastagliate, le spiagge di sabbia nera, i vulcani, i ghiacciai, le gialle distese di zolfo. Il festival Transart ancora non ha modo di tele-trasportarvi fisicamente all’estremo nord, ma porterà al Vigilius Montain Resort un intero paesaggio sonoro, oggi 24 settembre alle ore 19.
Monte San Vigilio è sempre il luogo delle performance più magiche e suggestive del festival di cultura contemporanea. Quest’anno “The magic power of the north” vuole portare il pubblico spiritualmente vicino all’Artico, nell’isola degli elfi e delle fate, grazie a due gruppi di artisti molto diversi fra loro, ma entrambi legati a doppio filo all’Islanda. La serata sarà divisa in due parti, la prima performativa e la seconda musicale. Una performance in cinque parti sarà il contributo del trio Icelandic Love Corporation - composto da Sigrún Hrólfsdóttir, Jóní Jónsdóttir ed Eirún Sigurðardóttir - che dal 1996 lavora insieme utilizzando ogni medium possibile. Alla serietà del mondo dell’arte oppongono un approccio giocoso, con uno spiccato gusto per l’humor e lo spettacolo, che permette però di esercitare una sottile critica alla società.
Anche l’Ensemble Adapter ha in parte origini islandesi. È formato infatti da tre musicisti islandesi ed un tedesco: Kristjana Helgadóttir, Ingólfur Vilhjálmsson, Gunnhildur Einarsdóttir e Matthias Engler. Oltre a questi quattro musicisti l’ensemble può ampliarsi assumendo diverse fisionomie a seconda delle necessità.
L’Ensemble Adapter eseguirà musiche di compositori islandesi come Páll Ívan frà Eiðum, Guðmundur Steinn Gunnarsson e molti altri. La strumentazione utilizzata comprende strumenti tradizionali come il clarinetto, il flauto, l’arpa o la batteria ma anche oggetti particolari come un secchio, luci al neon ma anche video ed elettronica.
Sarà una vera e propria scoperta della cultura musicale ed artistica nordica per il pubblico altoatesino, una cultura il cui fascino è legato al concetto di periferia e alla libertà dai condizionamenti di cui gode la creatività in questi luoghi inospitali e remoti. Con “The Magic Power of The North” scoprirete in modo ancora più radicale e primigenio cosa “nuovo” possa significare.
Per arrivare al luogo della performance è possibile prendere la funivia di Lana che porta a Monte San Vigilio. Si consiglia per arrivare in tempo di non partire dalla stazione a valle oltre le 18.30. I 10 euro del biglietto includono anche il tragitto in funivia.
Al termine del concerto sarà possibile cenare presso la Stube del Vigilius Mountain Resort.
“Skull ark, upturned with no mast” è invece il nuovo lavoro della compositrice Clara Iannotta e dell’artista Anna Kubelik, che verrà presentato in prima italiana a Transart domani 25 settembre alle 20.30 all’Ex-Electronia (via Macello 38) di Bolzano. Skull Ark non è solo un concerto o solo un’installazione. Skull Ark è qualcosa di più. Potrebbe definirsi uno strumento audio-visuale, perché nei lavori di Clara Iannotta la produzione del suono e l’interazione col pubblico sono sempre collegate. Dunque il suono si fonde con la struttura, creata da Anna Kubelik, interagisce con lo spazio, la luce, il movimento ed il tempo.
L’idea della performance nasce dalla storia naturale. Esiste infatti una spugna nota come cestello di venere o spugna di vetro, che si trova negli abissi marini ed è l’habitat naturale di una coppia di gamberetti che trascorrono al suo interno la loro intera esistenza. Infatti entrano nella spugna sotto forma di larve ed una volta sviluppati non riescono più ad uscire ma la spugna fornisce loro tutto ciò che serve alla sopravvivenza. In questo spazio totalmente privato la coppia di gamberetti vive ignara di ciò che la circonda ma del tutto dipendente da ciò che filtra dall’ambiente esterno.
In Skull Ark i quattro performer sono “prigionieri” della struttura della Kubelik, abitano questo spazio intimo lentamente svelati dalle luci che progressivamente li trasformano nell’oggetto dell’attenzione del pubblico. La performance si sviluppa come riflessione sul rapporto tra la sfera privata e la realtà esterna in un momento storico in cui al moltiplicarsi delle possibilità di connessione tramite la realtà virtuale corrisponde una tendenza a ritirarsi sempre di più in una dimensione privata.
Clara Iannotta è tra le più innovative e tra le più ricercate compositrici della sua generazione. Classe 1983 si è formata nei conservatori di Milano e Parigi, all’IRCAM e ad Harvard. Ha ricevuto commissioni prestigiose da alcune delle più importanti istituzioni nell’ambito della musica contemporanea come Arditti, Trio Catch, Quatuor Diotima, Ensemble Intercontemporain, Ensemble 2e2m, Klangforum Wien, Neue Vocalsolisten Stuttgart e molti altri.
Clara Iannotta è stata tra gli artisti in residenza presso i Berliner Künstlerprogramm del DAAD nel 2013 e presso Villa Mèdicis a Roma nel 2018-19, oltre ad aver meritato diversi premi internazionali tra cui l’Ernst von Siemens Composer’s Prize, Hindemith-Preis 2018, Una Vita nella Musica – Giovani 2019, Berlin Rheinsberger Kompositionspreis e molti altri.
Vive e lavora a Berlino e la sua musica è edita dalle Edizioni Peters. D.M.