A fine 2016 per Pensplan più di 200 mila iscritti

Il patrimonio sfiora i 3,5 miliardi di euro: rendimento medio del 2,9 per cento Nel 2017 nuovi info-point e l’esportazione in Trentino del modello Risparmio casa


di Renato Brianti


BOLZANO. Dopo vent’anni continuano i numeri positivi per il progetto di pensione complementare Pensplan. Con un tasso di crescita del 4,8% nel 2016, sono stati infatti raggiunti i 205.646 aderenti e questo grazie anche alla capillarità dell’informazione che raggiunge tutti gli interessati attraverso i 123 sportelli info point presenti in regione. Sportelli che erogano servizi di consulenza previdenziale, di raccolta delle previdenze regionali, di visualizzazione delle singole posizioni e di raccolta delle richieste.

In Trentino Alto Adige circa la metà dei lavoratori utilizzano una delle forme di previdenza integrativa mentre nel resto d’Italia il dato si attesta al 32%. Nel 2016 il rendimento del capitale sociale di Pensplan Centrum Spa è stato pari al 3,72%. Il bilancio mostra un avanzo positivo di gestione di circa 1,2 milioni di euro. Si ricorda che il capitale sociale della società ammonta a 258.204.548 euro. È la presidente di Pensplan Laura Costa a presentare i numeri di un bilancio 2016 in salute: «I rendimenti ottenuti dagli investimenti del capitale sociale confermano la sostenibilità finanziaria del progetto, abbiamo 23.000 aziende gestite e 190.000 pratiche amministrative con 2 soli reclami. Più di 65.000 sono stati i contatti agli uffici Pensplan nel 2016, circa 270 al giorno, oltre ad altri 1400 contatti ricevuti durante gli altri eventi».

«Oltre alla corretta gestione dei fondi e ad un attento mantenimento dei costi - continua Costa - è la vicinanza ai cittadini portata dagli info point e dagli eventi addizionali a garantire una corretta comprensione dell’opportunità da parte degli interessati».

Nel 2016 il rendimento medio è stato pari al 2,9% rispetto alla rivalutazione del Tfr che si è fermata all’1,5%. «Risultato non semplice, in questi ultimi 10 anni - chiarisce il vicepresidente di Pensplan Rainer Steger - il rendimento medio delle linee bilanciate dei fondi pensione istituiti in Regione è stato del 42% mentre il Tfr in azienda si è fermato al 25% e la media degli altri fondi nazionali al 38%. I patrimoni dei fondi pensione in regione hanno raggiunto quasi 3,5 miliardi di euro con un aumento dell’11% dall’anno prima. Ottimo risultato anche per il territorio visto che l’imposta sostitutiva ha generato un ritorno fiscale pari a 18,91 milioni di euro».

«Stiamo valorizzando il capitale pubblico investito - riprende poi Violetta Plotegher, assessora regionale alla previdenza - con servizi di qualità, su questa strada possiamo anche intervenire sviluppando un sistema di protezione a supporto dei progetti personali e familiari. Dopo 20 anni infatti siamo in una fase evolutiva, il risparmio previdenziale per gli aderenti oggi diventa un tesoro incredibile per valutare anche altri progetti diversi, da qui dobbiamo partire per ripensare anche a un welfare aggiuntivo». «Visti gli ottimi risultati del modello Risparmio casa in Alto Adige che ha emesso 501 certificati per 18,15 milioni di euro di mutui - continua Violetta Plotegher - il modello sarà riproposto in Trentino, per agevolare anche li la concessione di mutui agevolati. Oltre a questo cercheremo di creare un’adesione giovanile al progetto Pensplan con particolare attenzione ai figli fiscalmente a carico. per consentire loro di crearsi un capitale da utilizzare per altri progetti di vita».

«Saranno inoltre sviluppate - conclude Plotegher - a partire dal prossimo anno accademico, formule di integrazione monetaria a sostegno della formazione dei figli, misura questa già deliberata dalla giunta provinciale di Trento».













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