Aew-Sel, tregua «armata» almeno fino a novembre
Il giudice ha concesso ieri altri 5 mesi per le conclusioni: è un assist alla politica Sturaro: «Le concessioni? Tocca alla politica. Marchi? Lo conosco e lo stimo»
BOLZANO. Alla fine è stato il giudice a venire in soccorso di Sel e Aew (ma anche della Provincia), che l’altroieri non erano riuscite a trovare un’intesa sul rinvio dell’udienza in programma a Roma davanti al Tribunale superiore delle acque pubbliche. A far saltare l’accordo è stata la spaccatura in seno al cda di Aew. La partita dell’energia in Alto Adige è ancora tutta da definire ed il fatto che per le conclusioni (sul tema centrali e concessioni) sia stato dato tempo fino al 26 novembre sembra un assist alla politica, incapace finora di trovare una soluzione in grado di portare alla fusione in modo indolore. Tra coloro che, in seno al cda di Aew, non hanno votato a favore del rinvio c’è anche Massimiliano Sturaro, attuale presidente con il mandato in scadenza il 30 giugno. «Diciamo - commenta a caldo Sturaro - che se c’è davvero la volontà di risolvere la questione delle concessioni adesso c’è un’ulteriore finestra temporale per farlo». Sturaro, in realtà, sembra piuttosto scettico, e ricorda che il parere del professor Caia risale all’aprile 2013 mentre la delibera sulle concessioni è dello scorso autunno. Come dire: c’era modo di intervenire, ma si è scelto di temporeggiare. Ieri, davanti al Tribunale superiore delle acque, c’erano il professor Florenzano per Aew e il professor Di Brina per Sel.
Secondo lei per quale ragione si è optato per il rinvio?
«Era prevista un’udienza collegiale ma alla fine il giudice ha concesso una proroga per le conclusioni. Che ovviamente rispettiamo».
Ma lo considera un assist alla politica?
«Adesso se si vuole si può intervenire. Ma non tocca certo al sottoscritto dirlo. La partita è politica: noi andiamo avanti per la nostra strada».
Spagnolli, che rappresenta la proprietà di Aew, le ha chiesto di spiegare la decisione di negare il rinvio a Sel.
«Sono pronto a farlo in qualsiasi momento. Ci mancherebbe. L’importante è che non si continui a fare confusione sui ruoli».
A proposito di ruoli: c’è chi dice che lei stia giocando una partita “sotterranea”per farsi confermare alla presidenza.
«Chi dice questo sbaglia. Io ho già un lavoro. Tutti sanno, comunque, che queste cose si decidono solo negli ultimi dieci giorni. E io non ho avuto ancora alcun mandato».
Già, ma Bolzano, per una questione di alternanza, ha scelto Marchi.
«È una persona che stimo e rispetto. E l’ultima parola, come è giusto che sia, spetta alla proprietà. Non sarò certo io a fare fughe in avanti».
L’assemblea di Aew è a fine giugno. Che cosa si aspetta?
«Non l’abbiamo ancora convocata. Ma ormai è una questione di giorni. Di sicuro, nel nuovo cda, andranno rispettate, ad esempio, le quote rosa».
Sono due, dunque, le patate bollenti: il cda (presidenza inclusa) di Aew e le concessioni. Ora tocca davvero alla politica.
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