Covid, settore turistico sempre più in difficoltà 

Lo studio dell’Ire. Solo un’azienda su due riuscirà a concludere il 2020 con numeri soddisfacenti. Ebner: «Vanno in ginocchio anche le aziende più solide. Ora servono aiuti»



Bolzano La seconda ondata pandemica compromette la debole ripresa del settore turistico altoatesino e impedisce l’avvio della stagione invernale. Poco più della metà delle imprese ritiene di poter concludere il 2020 con un risultato economico soddisfacente e anche per il 2021 le attese sono decisamente modeste, a causa del rinvio della stagione sciistica. La crisi continua inoltre a frenare occupazione e investimenti. Ciò emerge dal Barometro dell’economia dell’Ire – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano.

I più recenti dati relativi alle presenze confermano come la breve ripresa vissuta dal settore turistico altoatesino ad agosto sia stata solo una parentesi in un anno da dimenticare. Nella stagione turistica estiva 2020, da maggio a ottobre, si sono registrati circa 6,5 milioni di pernottamenti in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con un calo del 30,7 percento. A partire da settembre, infatti, il divario con lo scorso anno è tornato ad allargarsi, a causa della diffusione della seconda ondata pandemica in Europa e, successivamente, in Italia. Ad ottobre, in particolare, si è registrato un calo delle presenze superiore al 40 percento rispetto allo stesso mese del 2019.

Oltre l’80 percento delle imprese segnala una contrazione del giro d’affari rispetto allo scorso anno, imputabile in larga parte al crollo delle presenze di turisti stranieri. Le perdite di fatturato sono talmente gravi che solo poco più della metà degli imprenditori e delle imprenditrici del comparto turistico ritiene di poter raggiungere un risultato d’esercizio soddisfacente nel 2020. Il rinvio dell’inaugurazione della stagione invernale aggrava inoltre la contrazione degli investimenti, destinata a proseguire nei prossimi mesi. Gli effetti della crisi si faranno sentire anche il prossimo anno, con quasi tre imprese su dieci che prevedono una redditività ancora insoddisfacente nel 2021.

Sul fronte occupazionale si segnala una diminuzione del numero di lavoratori. Nonostante il miglioramento intercorso nei mesi estivi, il numero medio di occupati dipendenti nel periodo gennaio-ottobre è stato mediamente inferiore di venti punti percentuali rispetto al 2019. A ottobre, in particolare, si è osservato un nuovo peggioramento, con oltre 3.800 lavoratori in meno rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.

Guardando alle singole branche che compongono il settore turistico, il clima di fiducia appare particolarmente deteriorato tra i gestori di bar e caffè. In questo comparto, una netta maggioranza delle imprese lamenta una redditività insoddisfacente e in molti segnalano difficoltà di accesso al credito.

Il Presidente della Camera di commercio di Bolzano Michl Ebner ricorda l’importanza di salvaguardare le imprese altoatesine del settore: «Il prolungarsi della crisi sta mettendo in ginocchio anche le imprese più solide del comparto turistico altoatesino. Per proteggerle da possibili scalate ostili, è necessario introdurre nuove forme di compensazione delle perdite».

Per ulteriori informazioni al riguardo è possibile rivolgersi all’Ire, contattando Luciano Partacini (0471 945700 o luciano.partacini@camcom.bz.it) e Nicola Riz (0471 945721 o nicola.riz@camcom.bz.it).

«L’indagine dell’Ire - sottolinea Manfred Pinzger, Presidente dell’Unione Albergatori e Pubblici Esercenti (Hgv) - mostra la situazione attuale in tutta la sua gravità. I nostri bar, ristoranti e strutture ricettive non possono più sostenere l’onere maggiore della pandemia. Pertanto, sono urgentemente necessari sostegni compensativi per il settore alberghiero e della ristorazione, oppure le imprese devono poter tornare completamente operative».













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