Crediti deteriorati, il piano della Cassa di risparmio

Si intende utilizzare la garanzia pubblica a pagamento prevista da un decreto Si tratta di un portafoglio di 350-400 milioni garantiti da immobili residenziali


di Maurizio Dallago


BOLZANO. «Nonostante una congiuntura ancora difficile il Gruppo Cassa di risparmio nell’esercizio 2015 ritorna in attivo. Questo a conferma delle scelte intraprese attraverso un rinnovato spirito imprenditoriale. L’utile netto consolidato ammonta a 12,1 milioni di euro, se si esclude il contributo ai fondi “salvabanche” e di garanzia dei depositi; l’utile netto consolidato contabile è pari a 4,3 milioni di euro. Abbiamo, dunque, invertito la rotta e possiamo essere molto soddisfatti dei risultati». Così, il presidente Gerhard Brandstätter e il vice presidente Carlo Costa illustrano il bilancio 2015 agli azionisti. L’appuntamento è per questo pomeriggio alle 16.30, presso l’Auditorium Haydn di Bolzano. Oltre al bilancio, tra i punti all’ordine del giorno dell’assemblea sociale anche la nomina del cda (qualche novità e tante riconferme) per tre anni di durata, relativi compensi e l’avvio di un’azione di responsabilità verso i precedenti amministratori, sindaci e direttori.

«L'inaspettato effetto negativo della contribuzione ai fondi “salvabanche” e di garanzia dei depositi, costati al Gruppo Cassa di Risparmio oltre 11 milioni di euro, ha determinato, purtroppo, una riduzione dell'utile», proseguono Brandstätter e Costa. Occorre però aggiungere che la perdita netta dell’esercizio 2015 ammonta a 3.447.213 euro, tale che starà agli azionisti (Fondazione in primis) la scelta di coprire la perdita di esercizio mediante l’utilizzo della riserva straordinaria. In caso di approvazione del bilancio e della proposta di copertura delle perdite, così come formulati, il patrimonio netto contabile ammonterà a 712.242.343 euro.

Intanto si scopre - leggendo il bilancio 2015 - che nel corso dei primi mesi del 2016, la Capogruppo Cassa di Risparmio di Bolzano, ha iniziato a lavorare alla possibile cessione di un portafoglio di crediti «non performing» secondo lo schema previsto da un recente decreto che ha introdotto la possibilità di utilizzare la garanzia pubblica a pagamento (Gacs) con riferimento alle sofferenze cartolarizzate. È in avanzata fase di identificazione, in collaborazione con una primaria società di consulenza in materia, la composizione di tale portafoglio che dovrebbe ammontare a circa 350-400 milioni di euro e che dovrebbe ricomprendere in prevalenza crediti deteriorati (Npl) garantiti da immobili residenziali situati per la maggior parte nel Nord Est Italia e in Lombardia, per i quali sono già stati effettuati accantonamenti a valori di mercato. L’operazione, che dovrebbe concludersi entro la prima metà dell’anno, permetterà a Carispa di ridurre il peso percentuale delle partite deteriorate sul totale dei crediti concessi a clientela.

Infine, il futuro. «Sulla base dei recenti segnali di ripresa nonché dei dati previsionali disponibili, le attese per il 2016 confermano le aspettative di una moderata crescita economica, con un sistema bancario italiano che si caratterizzerà anche per l’anno in corso per un’attività creditizia ancora non propriamente in fase espansiva, nonché, dal lato della raccolta, per un’ulteriore crescita delle forme di raccolta diretta con riallocazione dei portafogli delle famiglie verso il risparmio gestito. Se il 2015 ha coinciso con l’inizio della ripresa rispetto al trend negativo dei due esercizi precedenti, il 2016 dovrebbe rappresentare, anche grazie al completamento della realizzazione e dell’attuazione di alcune delle misure contenute nel Piano industriale 2015-2019, meglio dettagliate nel Piano operativo 2016-2017, l’anno del definitivo e stabile ritorno all’utile, a meno di effetti eccezionali non previsti a piano», chiude Brandstätter.













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