il presidente

Hilpold: «Per restare al passo serve questa tecnologia»

BOLZANO. La tecnologia e la rete ormai hanno cambiato il modo di fare imprenditoria e le aziende si devono adeguare per restare competitive. Questa prima edizione del Moco diventa un’opportunità...



BOLZANO. La tecnologia e la rete ormai hanno cambiato il modo di fare imprenditoria e le aziende si devono adeguare per restare competitive. Questa prima edizione del Moco diventa un’opportunità fondamentale per chi capisce l’importanza di questa trasformazione. C’è molta aspettativa che integra anche la speranza di regalare qualcosa di pratico al mondo produttivo altoatesino. Il punto di questa aspettativa lo fa il presidente del Cda di Fiera Bolzano Armin Hilpold: «Questa nuova fiera “Modern Company” dedicata al settore dei servizi è molto attesa in Alto Adige. Nel settore ci sono 10.000 aziende con 55.000 dipendenti e abbiamo preparato un formato fieristico nuovo con tante opportunità di networking. Abbiamo organizzato anche uno “Start Up Village” dove sono presenti 12 nuove start-up. Un concetto innovativo per dare una piattaforma a tutto il settore dei servizi in Alto Adige».

Che differenza c’è rispetto alle altre manifestazioni?

«A differenza delle altre fiere ci saranno tanti work shop; le aziende diventeranno soggetti attivi che potranno presentarsi nelle diverse unità di networking, un nuovo sistema di interazione».

Per lei la rete diventa fondamentale.

«Il networking può favorire lo scambio tra espositori e visitatori e per noi ente fiera, questa prima edizione è soltanto un primo step verso un settore che ha bisogno di svilupparsi».

Lei dice che sarà un ponte fra italiani e tedeschi.

«L’Alto Adige geograficamente funge da ponte con il mondo germanico e questa opportunità non lo è da meno per il settore dei servizi perché imprese del mondo germanico che vogliono entrare da noi o viceversa, hanno bisogno di questi servizi. Le nostre aziende, che sono impregnate di entrambe le culture, costituiscono un partner ideale per questo rapporto».

Come avete selezionato le start-up?

«Per noi era importante scegliere delle nuove aziende con servizi innovativi che possano realmente aiutare i nostri imprenditori e i nostri artigiani. La scelta è stata quella di rispondere a una domanda: c’è una start-up che risolve i problemi di un imprenditore o un artigiano? Per questo non abbiamo preso soltanto start-up altoatesine ma anche dal resto d’Italia e dall’estero».

La vostra speranza è che gli imprenditori capiscano l’importanza di quest’evento considerandolo un’opportunità di sviluppo.

«Questa è la prima fiera dei servizi in Alto Adige, il settore ha dei numeri importanti e noi siamo i primi a voler contribuire allo sviluppo di tante aziende medio piccole». (r.b.)













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