Il settore auto è in crisi, tagli in vista alla Röchling

Il bilancio del 2012 si è chiuso con un saldo negativo di circa 200 mila euro L’ad Magnabosco: «Stiamo trattando con i sindacati ma l’intesa non è facile»


di Ezio Danieli


BOLZANO/LAIVES. Alla Röchling di Laives la situazione è tutt'altro che idilliaca, legata com'è alla crisi che "morde" da tempo anche il settore dell'automobile. La fabbrica - poco più di 800 dipendenti compresi quelli del reparto di ricerca - ha chiuso il bilancio del 2012 in rosso. Oltre duecento mila euro sui 160 milioni di fatturato. Il pareggio è stato raggiunto soltanto grazie al recupero finanziario dello Stato che, in virtù della recente legge, ha concesso alla Röchling i rimborsi legati in particolare all'Irap. Le prospettive non sono incoraggianti e sono legate, anche e soprattutto, ad un'intesa con i sindacati per il nuovo contratto di secondo livello autonomo. «Stiamo trattando con le organizzazioni sindacali dallo scorso settembre ma un'intesa non sembra facile, almeno per il momento». Chi parla è Renzo Magnabosco, nuovo direttore generale della fabbrica di Laives. L'accordo è legato anche al premio di produzione. Che dovrebbe diventare flessibile mentre allo stato attuale è rigido. «Noi puntiamo - dice Maurizio Albrigo, segretario provinciale della Femca-Cisl - a favorire i nuovi dipendenti che hanno bisogno di qualcosa in più in busta paga per poter vivere. La direzione, per ora, non ne vuole sapere. La flessibilità del premio di produzione è considerata anche dalla legge nazionale. La trattativa comunque continua, speriamo proprio di arrivare ad una sua conclusione favorevole». In caso contrario? «Purtroppo - dice ancora Magnabosco - bisognerà arrivare ad una inevitabile riduzione di personale». Che, dal settembre scorso, è già calato di una quindicina di unità. Maurizio Albrigo mette il dito sulla piaga: «La direzione aziendale sta già contattando, singolarmente, vari operai per verificare la loro disponbilità a lasciare il lavoro. Ma prima di arrivare a queste azioni c'è ancora del margine che noi, come sindacati, continuiamo a manifestare». La crisi della Röchling è legata al grande momento di difficoltà del settore automobilistico. La fabbrica di Laives produce vari componenti per le grandi ditte di mezzo mondo. «La pesante situazione del settore automobilistico è sotto gli occhi di tutti. La crisi riguarda in particolare il sud dell'Europa dove sono in difficoltà sia le case italiane e quelle di Grecia, Portogallo e Francia. Va bene soltanto in Germania anche se i primi segnali di cedimento sul mercato già si stanno notando. Non è facile lavorare in questa situazione». Dal marzo del 2008 allo scorso mese di gennaio il fatturato nel settore automobilistico ha avuto un calo del 20 per cento. Una situazione delicata che si riflette direttamente sui prezzi di vendita dei prodotti che servono al settore. «Anche noi della Röchling - dice ancora Renzo Magnabosco - risentiamo di questa situazione e dobbiamo trovare adeguate contromisure. Il lavoro non manca, per fortuna. Ma dobbiamo ridurre i costi di produzione. Per ora siamo riusciti a mantenere i tre turni di lavoro alla settimana ma al sabato e alla domenica l'impegno è sensibilmente ridotto. Bisogna fare qualcosa di concreto dopo l'abbattimento delle ferie: ecco che è importante arrivare all'accordo con i sindacati per applicare anche alla Röchling il nuovo contratto autonomo di secondo livello per poter gestire al meglio la realtà che s'è consolidata». E se l'intesa non dovesse essere raggiunta? Altri licenziamenti di operai: la strada diventerà obbligata già a partire dai prossimi mesi.

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