L’Unione: appalti pubblici, sostenere le aziende locali

Amort: «Utilizzare l’affidamento diretto per importi fino a 40 mila euro» Richiesta al Consorzio dei Comuni l’armonizzazione dei servizi di riscossione


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Imposta sulla pubblicità e, soprattutto, appalti pubblici, al centro di un incontro tra i vertici dell’Unione commercio e del Consorzio dei Comuni. I due capidelegazione - il presidente dell’Unione Walter Amort e il presidente del Consorzio Andreas Schatzer - si sono detti in perfetta sintonia sulla necessità di promuovere una stretta collaborazione tra i due enti.

«Attualmente numerosi Comuni applicano l’imposta sulla pubblicità in misura diversa, effettuando la riscossione sia direttamente che tramite terzi», afferma l’Unione, che più volte in passato ha criticato l’assenza di una procedura unitaria tra le amministrazioni sia nell’individuazione della tariffa che nelle modalità di incasso. «In questo modo si determinano incertezze, inutili malumori e dubbi sulla correttezza dei conteggi, se questi non vengono predisposti direttamente dai Comuni», spiega Amort. Inoltre per l’attività di esazione dei tributi i soggetti incaricati trattengono circa un terzo degli importi incassati, col risultato che queste risorse finiscono per andarsene in parte fuori provincia.

L’Unione si professa perciò da sempre a favore di una soluzione altoatesina unitaria - nel senso di un’armonizzazione dei servizi di riscossione - anche per evitare che il servizio sia affidato a terzi. Una soluzione concreta per un aumento dell’efficienza e per una semplificazione ed agevolazione sia della cittadinanza che delle aziende potrebbe essere quella della “Alto Adige Riscossioni Spa”, società costituita nel 2013 dalla giunta provinciale. In tal modo la Provincia e i Comuni potrebbero avvalersi di una propria realtà che costituirebbe per i cittadini un referente unico per l’esazione delle tasse e delle imposte locali. Compito della società sarebbe quello di quantificare e riscuotere i tributi per conto degli enti pubblici aderenti alla proposta.

«Da questo progetto ci aspettiamo anche una maggior vicinanza alle aspettative della popolazione», dichiara Amort. Schatzer dal canto suo si dice convinto della necessità di questo passo, che aiuterebbe tra l’altro le amministrazioni pubbliche a risparmiare sui costi.

Per quanto attiene la tematica degli appalti pubblici, i due partner hanno convenuto che c’è la necessità di coinvolgere maggiormente i circuiti locali. «Le aziende e gli appaltatori in loco devono avvicinarsi di più. Per perseguire questo obiettivo occorre sfruttare tutti i margini di manovra offerti dalla legge, come per esempio quello dell’affidamento diretto per valori di appalto fino a 40.000 euro (e fino a 1.500 euro per gli appalti minimi). In questi casi si potrebbe infatti ricorrere alle aziende locali minimizzando gli oneri burocratici. Occorrerà qui sensibilizzare ulteriormente le singole amministrazioni comunali», evidenziano Unione e Consorzio.

Il prossimo passo, quello decisivo, sarà la discussione congiunta e l’approvazione di una nuova legge organica sugli affidamenti in seno al consiglio provinciale. «Il fine ultimo, quello di sostenere la regionalità e i circuiti economici locali, è un obiettivo importantissimo che l’Unione si è data, e questa priorità del tessuto economico locale va tenuta in debita considerazione anche dal mondo politico, al momento di predisporre le leggi in materia», conclude Amort.













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