Startup, c’era anche Chap SDK ai Wolves Gate 

Bolzano. C’era anche un pizzico di Alto Adige al Wolfes Summit di Varsavia, una delle più grandi business conference al mondo che riunisce aziende, startup e finanziatori per creare nuove sinergie e...



Bolzano. C’era anche un pizzico di Alto Adige al Wolfes Summit di Varsavia, una delle più grandi business conference al mondo che riunisce aziende, startup e finanziatori per creare nuove sinergie e rete in campo innovativo. A partecipare alla due giorni polacca, dal 18 al 20 marzo, c’erano anche Patrik Seebacher e Tobias Marmsoler, i due fondatori di Chap SDK, una startup incubata al NOI Techpark di Bolzano che ha sviluppato una tecnologia che vuole rivoluzionare il modo di intendere la pubblicità per aziende. La loro startup è stata una delle 450 realtà mondiali selezionate per partecipare all’evento, un’opportunità unica di presentare la loro idea a colossi del mercato globale quali Lidl, Microsoft, Visa o Nasa, per citarne alcuni. Nella suggestiva location del Palazzo della Scienza e della Cultura di Varsavia, sono andati in scena quasi 22.000 incontri faccia a faccia tra i diversi player dell’ecosistema innovativo europeo e non, oltre alla presenza sul palco centrale di 12 speaker che hanno raccontato la loro esperienza. «È stata un’esperienza incredibile che ci ha aperto gli occhi. Abbiamo potuto vedere come funziona il mercato delle startup, e non solo, anche all’estero. Gli incontri con finanziatori e altre aziende si svolgevano in maniera molto frenetica – racconta Marmsoler -. C’erano una serie di tavoli e a giro ci si poteva spostare su quelli liberi, ma non si aveva molto tempo per esporre il proprio progetto. In un minuto bisognava saper dire tutto sennò il finanziatore se ne andava. Il fatto che siamo stati scelti tra migliaia di startup ci ha dato però una spinta in più». E i ragazzi hanno ricevuto dei feedback molto postivi sul loro prodotto, una certificazione autentica della bontà del lavoro svolto finora. Ma di cosa si tratta? «Chap SDK è una tecnologia da poter implementare su applicazioni già esistenti, utile per fare della pubblicità geolocalizzata sulle mappe del cellulare dei clienti di quella app. L’obiettivo è quello di fidelizzare quest’ultimo che usa l’applicazione – spiega Seebacher, e continua - portandolo a comprare nel negozio fisico. Come? Ad esempio, un grande marchio può postare un Chap contenente un buono sconto in una zona precisa della città, e chiunque abbia l’app di quel marchio riceverà una notifica quando passerà in zona. In questo modo il cliente potrà raccogliere il buono e andare nel negozio più vicino a riscuoterlo».













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