Tirolo, dal primo gennaio altri divieti di transito 

Trasporti. Il governatore Platter ha firmato un’ordinanza che estende il divieto di transito  notturno ai mezzi di nuova generazione e quindi ai Tir meno impattanti. Protesta l’Anita 



Bolzano. Dal primo gennaio 2021 il Tirolo inasprirà ulteriormente i propri divieti di transito. Alle difficoltà provocate dalla crisi si aggiungeranno quindi ulteriori limitazioni: imprese e autotrasportatori italiani sono in allarme e tornano a farsi sentire a Roma e Bruxelles.

Il governatore tirolese Günther Platter nelle scorse settimane ha firmato un’ordinanza che dal primo gennaio estende il divieto di transito notturno anche ai mezzi di nuova generazione e quindi ai Tir meno impattanti dal punto di vista ambientale, gli Euro VI. I soli mezzi pesanti esclusi dal divieto sono quelli elettrici o a idrogeno (in aumento, ma ancora relativamente poco diffusi anche a causa di una rete di distribuzione non ancora abbastanza capillare), oltre ai mezzi che hanno origine o destinazione in Tirolo, con gli autotrasportatori tirolesi che quindi – di fatto – non vengono colpiti dai divieti.

“Trasporti e logistica – afferma Thomas Baumgartner, presidente nazionale degli autotrasportatori Anita e della Sezione Trasporto di Assoimprenditori Alto Adige – si sono rivelati strategici per il funzionamento della nostra società e della nostra economia. Per sostenere il settore bisogna finalmente superare la logica dei divieti di circolazione. In particolare, lo stop al transito notturno che il Tirolo vuole introdurre dal 2021 anche per i mezzi pesanti più moderni e puliti, provocherà ulteriori disagi al trasporto merci senza alcun vantaggio per l’ambiente”.

Il divieto di transito notturno da sempre viene contestato dagli autotrasportatori italiani. Primo perché crea una situazione di concorrenza sleale penalizzando gli autotrasportatori non tirolesi, ma soprattutto perché la misura non andrebbe a ridurre l’inquinamento. “Non si capisce – la posizione degli autotrasportatori – come un divieto notturno possa fare abbassare le emissioni, visto che il minor traffico notturno viene compensato dalle maggiori emissioni di giorno”.

Oltre che all’attenzione della ministra italiana ai Trasporti Paola De Micheli, la questione è sul tavolo anche della Commissione Europea. In questi giorni è tornata infatti a farsi sentire anche Confindustria tramite il proprio delegato per l’Europa, Stefan Pan: “In questi anni – ricorda Pan – il maggior contributo all’abbattimento delle emissioni negli ultimi anni è stato ottenuto grazie a progresso scientifico e innovazioni tecnologiche, non certo a divieti”. I dati elaborati da Confindustria e inviati a Bruxelles mettono a confronto le emissioni dei Tir di prima generazione (gli Euro 0 dei primi anni Novanta) con gli Euro VI: rispetto ai mezzi pesanti di prima generazione, rileva Confindustria, la riduzione delle emissioni è pari al 97,5% per il particolato, al 97,5% per gli ossidi di azoto, al 95,0% per gli idrocarburi e all’87,8% per il monossido di carbonio. Il miglioramento negli anni è stato esponenziale, tanto che gran parte dell’abbattimento è ascrivibile al passaggio dalla Classe Euro V alla Classe Euro VI, che rappresenta la gran parte del parco veicoli delle imprese di trasporto italiane. “Innovazione industriale e politica ambientale si rafforzano reciprocamente: invece che insistere con i divieti, bisogna puntare su un sistema premiante per il passaggio a mezzi più puliti e moderni”, così Pan.

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antonella mattioli

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