terremoto politico

Austria, l’ex fedelissimo di Kurz collabora con la giustizia: accuse all’ex cancelliere e a Benko

Schmid, ex ceo della holding Oebag, come testimone potrebbe così evitare l’imputazione nell’inchiesta della Procura anticorruzione. Accuse anche al magnate austriaco: perquisiti gli uffici di Signa



BOLZANO. Thomas Schmid, l'ex fedelissimo di Sebastian Kurz, collabora con la giustizia austriaca e accusa pesantemente l'ex cancelliere e altri esponenti di spicco della Oevp.

L'ex ceo della holding di partecipazioni statali Oebag, che in passato è anche stato segretario generale del ministero delle Finanze, da alcuni mesi è al centro di un'inchiesta della Procura anticorruzione di Vienna.

Ora Schmid collabora con gli inquirenti, e come 'testimone chiave' eviterebbe infatti l'imputazione. La sua deposizione, scrive la stampa austriaca, è durata 15 giorni ed è destinata a causare un terremoto politico in Austria. 

Schmid accusa, tra l'altro, anche il magnate austriaco René Benko che in Alto Adige ha in atto enormi partite immobiliari. Nelle scorse ore alcuni uffici del suo gruppo Signa sono stati perquisiti dagli inquirenti. 

Schmid sostiene di essere stato spinto a "prendersi tutte le colpe". Dopo le perquisizioni nell'ottobre 2021, Kurz avrebbe preteso da lui una dichiarazione scritta mettendo in chiaro come lui fosse all'oscuro di tutte le accuse. Pochi giorni dopo Kurz si dimise comunque da cancelliere.

L'ex fedelissimo, secondo articoli di stampa, ha deposto davanti agli inquirenti in merito all'utilizzo di fondi pubblici per finanziare sondaggi pilotati a vantaggio della Oevp e dell'ascesa politica di Kurz. Secondo Schmid, Kurz non solo era a conoscenza di questo stratagemma, ma l'avrebbe addirittura ordinato. La maxi-deposizione riguarda anche un altro esponente di spicco del partito popolare, ovvero l'attuale presidente del parlamento austriaco Wolfgang Sobotka. Come afferma Schmid, Sobotka si sarebbe speso con lui in merito a verifiche fiscali a carico di due fondazioni politiche di area Oevp. La questione sarebbe poi stata "risolta in questo senso". Il presidente del Nationalrat respinge le accuse. Schmid spiega anche il suo ravvedimento. "Ho fatto cose che non vanno bene", ha detto. Il momento cruciale sarebbe stato quando sua madre gli "disse di non averlo educato in questo senso e che le responsabilità vanno assunte". 













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