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Aziende in difficoltà ad assumere se non c'è lo smart working

L'88% dei dirigenti intervistati a livello nazionale ha intenzione di mantenere il lavoro agile in azienda. Dal primo aprile in Provincia di Bolzano ci sono accordi individuali per lavorare da casa

ROMA


BOLZANO. Il 58% circa delle aziende ha dichiarato che "stanno trovando difficoltà ad assumere, o trattenere i dipendenti, se non viene garantito lo smart working", mentre "oltre l'88% ha confermato che dopo la data del 30 giugno continuerà la possibilità di lavorare in smart working e da remoto, contro l'11% che ha espresso un'intenzione contraria".

Lo si legge in un'indagine condotta dall'Aidp (Associazione Italiana per la direzione del personale) a cui hanno risposto circa 850 tra professionisti e imprese.

La prospettiva, recita il testo, "è il lavoro ibrido tra modalità in presenza e da remoto: il 38% delle aziende, infatti, ha affermato che i dipendenti potranno lavorare da remoto almeno 2 giorni a settimana e il 14% almeno 1 giorno a settimana.

Negli altri casi, con percentuali minori, si va da 3 ai 5 giorni fino ad una presenza di un solo giorno al mese". 

In Alto Adige la normativa dello smart working per i dipendenti della Provincia di Bolzano è cambiata dal primo aprile.

Mentre nella fase dell'emergenza Covid, tutti i dipendenti sono stati automaticamente autorizzati all'utilizzo dello smart working, ora ogni dipendente dovrà sottoscrivere un "accordo individuale" con il proprio diretto superiore.

Nella pandemia di Covid, il modello di smart working si è dimostrato valido, riferisce il direttore generale della Provincia, Steiner: "Lo smart working è stato lo strumento principale che ci ha permesso di mantenere operativi i nostri servizi".

Inoltre ha portato vantaggi in termini di organizzazione del lavoro per dipendenti e dirigenti. Ad esempio, Steiner vede "una maggiore motivazione, un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, una spinta alla digitalizzazione ed alle competenze digitali, ma anche un uso più attento delle risorse".

Ora il modello dovrebbe esseretrasformato da "strumento ausiliario in una vera e propria forma di lavoro".

Spetta ora ai dirigenti stabilire, anche sulla base dell'esperienza degli ultimi due anni, quali dipendenti possono avvalersi dello smart working ed in che misura.

Il 100 per cento dell'orario di lavoro in smart working dovrebbe essere consentito solo in casi eccezionali e motivati, ad esempio per motivi di salute, personali o famigliari. L’accordo individuale può essere di durata limitata o a tempo indeterminato. Si basa sul raggiungimento di obiettivi e prestazioni definiti, che vengono concordati anche in tempi precisi a seconda delle esigenze del servizio.

Lo smart working è possibile per un'intera giornata o per mezza giornata. In entrambi i casi in tale giornata non verranno riconosciute ore straordinarie e non si ha diritto ai buoni pasto.

 













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