la repressione

Iran: eseguita la condanna a morte di un secondo manifestante

Era stato accusato di aver ucciso due paramilitari. Gli attivisti: "Duramente picchiato in carcere"

TEHERAN


TEHERAN. Un secondo manifestante, Majidreza Rahnavard, è stato giustiziato questa mattina (12 dicembre) a Mashhad, in Iran, con l'accusa di aver ucciso due Basiji, componenti della forza paramilitare fondata dall'ayatollah Khomeini.

Secondo l'agenzia di stampa della magistratura Mizan, Rahnavard è stato condannato per 'muharebeh' (la 'guerra contro Dio') per aver accoltellato a morte due Basiji, Hossein Zeinalzadeh e Danial Rezazadeh, e averne feriti altri quattro a Mashhad, nella provincia di Khorasan Razavi, il 17 novembre, durante la rivolta in atto dal 16 settembre, dopo la morte di Mahsa Amini, accusata di avere indossato l'hijab in modo 'improprio'.

Secondo gli attivisti per i diritti umani, Rhanavard è stato duramente picchiato durante la detenzione, tanto da subire durante l'arresto la frattura di un braccio. Successivamente è stato esposto alla TV di Stato mentre confessava gli omicidi, secondo gli osservatori e gli attivisti sotto la pressione delle autorità. È il secondo manifestante giustiziato dopo Mohsen Shekari, impiccato giovedì scorso, anche lui condannato per Muharebeh, per aver partecipato a un blocco stradale e ferito un Basiji durante le proteste. 













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