Non uccise, ergastolano è libero

Cassazione ribalta per seconda volta condanna barista di Savona

SAVONA


(ANSA) - SAVONA, 9 MAG - "Non sappiamo ancora se chiederemo i danni. L'ingiustizia c'è ma c'è anche la voglia di mettersi alle spalle un incubo durato 15 anni". Così l'avvocato Fabrizio Vincenzi commenta l'assoluzione di Pasquale Palumbo, 55 anni, liberato dalla Corte di Cassazione dopo 6 anni di carcere per omicidio. L'uomo, che a Savona gestiva un bar con moglie e figlie, era stato assolto dalla Cassazione una prima volta quando i giudici annullarono la condanna all'ergastolo ordinando la ripetizione del processo. Era arrivata una nuova pena a 24 anni che ora è stata cancellata. Nel 2003, Gioacchino Lombardo, 51 anni, fu trovato morto carbonizzato nel Pavese. Per l'omicidio, con movente passionale, furono condannati con rito abbreviato il figlio, reo confesso (a 16 anni), e i tre fratelli Palumbo, suoi amici (30 anni). Pasquale si è sempre detto innocente. Fu condannato per la presenza del suo cellulare nella zona dell'omicidio ma lui si è sempre difeso dicendo che era usato da un fratello. La Cassazione ha sposato questa tesi.













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