la sentenza

Pausa caffè “a rischio e pericolo” del lavoratore: lo dice la Cassazione

Accolto il ricorso dell’Inail: niente indennizzo per gli eventuali infortuni, si tratta di un’esigenza non impellente



ROMA. Niente indennizzo per malattia riconoscimento di invalidità per i lavoratori ai quali capita un infortunio mentre consumano il “rito” della pausa caffè in orario di servizio, anche se hanno il permesso del capo per andare al bar all'esterno dell'ufficio sguarnito di un punto ristoro.

A stabilirlo è la Cassazione che ha accolto il ricorso dell'Inail contro indennizzo e invalidità del 10% in favore di una impiegata della Procura di Firenze che si era rotta il polso cadendo per strada mentre, autorizzata, era uscita per un caffè.

Per gli ermellini, la "tazzina” non è una esigenza impellente e legata al lavoro ma una libera scelta.













Altre notizie

il ricordo

«René, un modello per i nostri giovani con l’etica del samurai nel cuore» 

Il sindaco: «Spaziava dalle arti marziali al gruppo parrocchiale, dal Volkstanzgruppe all’Egetmann. E c’era sempre per tutti» Anche il papà era morto in montagna. Il campione e amico Zadra: «Un esempio in termini di coraggio, onore, lealtà con un pizzico di sana follia» (nella foto René Calliari con l’amico e coach Markus Zadra)


Massimiliano Bona

Attualità