incidente probatorio

Strage del Mottarone, Perocchio: «Quel giorno sono morto dentro»

L’ingegnere della Leitner, allora direttore di esercizio della Funivia, è uno dei 14 indagati. In aula le perizie per far luce sulle cause dell’incidente



VERBANIA. "Lo sapete, dentro di me sono morto il 23 maggio dell'anno scorso". E' quanto si è limitato a dire Enrico Perocchio, l'allora direttore di esercizio della Funivia del Mottarone (e dipendente della Leitner incaricata della manutenzione), tra i 14 indagati nell'indagine sulla tragedia in cui hanno perso la vita 14 persone. Lo ha detto al termine dell'udienza di oggi (20 ottobre) in cui sono state illustrate, con la formula dell'incidente probatorio, le perizie per far luce sulle cause dell'incidente.

"Ci penso sempre, tutti i giorni. Mi sento comunque responsabile", ha detto un altro degli indagati, Gabriele Tadini, il caposervizio della funivia del Mottarone. "Sono due giorni che non dormo - ha aggiunto a proposito della sua partecipazione all'udienza - Prego prima per le vittime e poi per me”.

Pochi giorni fa la Cassazione aveva confermato l’impianto dell’inchiesta: per i giudici Perocchio e Luigi Nerini, proprietario della concessione della funivia del Mottarone, erano "consapevoli" delle cattive condizioni della funivia che trasportava i turisti, e non solo loro, da Stresa alla cima del Mottarone.

Dopo l'esposizione degli ingegneri informatici, guidati da Paolo Reale, docente all'Università Uninettuno di Roma, oggi a Verbania hanno cominciato gli esperti del "collegio delle cause" coordinato Antonio De Luca, ordinario di Tecnica delle costruzioni all'Università Federico II di Napoli. I tecnici del secondo collegio hanno descritto punto per punto la normativa e hanno riassunto i riferimenti bibliografici relativi, in generale, alle funi per sottolineare che il punto delicato è nei pressi della testa fusa e che, dal punto di vista ingegneristico, non si può prevedere quando si verificano problemi e quindi non resta che l'esame visivo.

"Le norme italiane del settore del trasporto funiviario - ha detto De Luca - sono molto articolate, precise e puntuali con particolare attenzione alla sicurezza di un trasporto pubblico e quindi dei cittadini. La testa fusa è un punto di particolare delicatezza - ha proseguito - e deve essere sostituita ogni cinque anni o quando interviene qualcosa, non così per la fune". Si prosegue domani quando il collegio delle cause completerà la sua esposizione, poi toccherà alla Procura con le sue domande. Si continuerà lunedì 24 e poi sono state fissate udienze il 4 e l'11 novembre , il 2 e il 16 dicembre e altre a gennaio. E questo per consentire anche ai consulenti delle parti di esporre le loro valutazioni". 













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