Parte "A tu per tu", campagna contro il tumore uroteliale



(ANSA) - ROMA, 02 MAR - Quest'anno in Italia sono stimate 25.500 nuove diagnosi di carcinoma uroteliale, un tumore maligno che interessa principalmente la vescica. In totale, finora, ci sono 313.600 persone che ne soffrono, portando questa forma di cancro al quinto più frequente nella popolazione generale e il quarto più frequente negli uomini. Ecco perché Msd Italia, con il patrocinio della Siu, la Società italiana di urologia e dell'associazione Palinuro (Pazienti liberi dalle neoplasie uroteliali) ha dato vita ad "A tu per tu", una campagna che vuole aumentare la consapevolezza tra la popolazione dando voce al vissuto dei pazienti e alle sfide che tutti i giorni si trovano ad affrontare, insieme a familiari, infermieri e medici che si prendono cura di loro. L'iniziativa, spiega Walter Artibani, segretario generale della Siu, "rappresenta uno strumento importante per far luce su questa patologia e per sottolineare quanto sia fondamentale il supporto, soprattutto emotivo, ai pazienti. Come società scientifica siamo fortemente convinti che, accanto alle terapie d'avanguardia, debba sempre esserci anche un supporto di tipo psicologico nel percorso assistenziale". Il sito dedicato alla campagna, www.atupertu.it, e i canali social Facebook e YouTube, contengono le storie dei protagonisti: pazienti, caregiver, medici e infermieri. Sono disponibili contenuti di approfondimento su vari aspetti legati al tumore della vescica, come fattori di rischio e prevenzione, sintomi ed esami diagnostici, chirurgia e terapie farmacologiche oggi disponibili e si potranno trovare consigli e suggerimenti utili. "Come altri tumori - dice Edoardo Fiorini, presidente dell'associazione Palinuro - anche il tumore alla vescica ha un impatto significativo sulla vita quotidiana delle persone colpite. Già dal momento della diagnosi e, poi, lungo tutto il percorso terapeutico, si possono presentare importanti conseguenze, sia dal punto di vista psico-fisico sia nella sfera delle relazioni sociali". (ANSA).
   









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