Xylella: scienziati, studiamo rimedi, prevenzione essenziale



Tenere alta la sorveglianza per prevenire il contagio da Xylella fastidiosa, mentre continua il lavoro sulle cultivar di olivo resistenti e la ricerca apre nuove prospettive di trattamento con virus anti-batteri scoperti in Spagna. Sono gli elementi emersi dalla conferenza finale di XF-ACTORS, progetto finanziato dall'Ue interamente dedicato al batterio vegetale, che ha riunito oltre cento ricercatori da 29 organizzazioni di 14 paesi del mondo con capofila l'Istituto per la protezione sostenibile delle piante (Ipsp) del Cnr di Bari. "La combinazione di diversi strumenti, come modelli statistici, immagini dall'alto e sensori potrebbe dare una spinta al rilevamento precoce delle infezioni", riassume Maria Saponari dell'Ipsp-Cnr, coordinatrice del progetto di ricerca internazionale. La sorveglianza "resta essenziale per la prevenzione, mentre continuano le ricerche sulle varietà resistenti e - conclude la ricercatrice - si aprono nuove, incoraggianti strade per il trattamento". Tra queste, microrganismi capaci di azzerare la popolazione della Xylella fastidiosa nelle piante infette, isolati per la prima volta da un gruppo di ricercatori di Valencia (Spagna). Se le fasi successive della sperimentazione confermassero i risultati, questi microrganismi potrebbero essere impiegati in prodotti per il controllo biologico del batterio. Gli scienziati di XF-ACTORS hanno condotto studi approfonditi sul ruolo dell'insetto "sputacchina" nella diffusione del batterio, accumulando per la prima volta dati sul ciclo di vita, le abitudini alimentari e le modalità di comunicazione del vettore, per creare sistemi sostenibili di controllo della popolazione e fornire indicazioni per migliorare i modelli previsionali della diffusione del batterio, utili alle autorità fitosanitarie per impostare efficaci attività di ispezione sul territorio. Nell'ambito di XF-ACTORS i ricercatori hanno potuto retrodatare la presenza della Xylella fastidiosa in Europa agli anni Novanta, con tracce nelle Baleari ed in Corsica della presenza di una sottospecie diversa da quella pugliese. I dati presentati alla conferenza hanno dimostrato che la Xylella presente in Europa non è tutta uguale, è stato confermato che il ceppo pugliese è il più aggressivo tra quelli scoperti finora in Europa e nel mondo. I dati dimostrano anche che gli olivi resistono alle infezioni dei ceppi trovati in Spagna, e simili a quelli diffusi in Corsica, Portogallo e in Toscana. Il video-convegno sarà seguito oggi e domani dalla terza conferenza europea sulla Xylella fastidiosa, organizzata dall'Efsa. La settimana di incontri serve a fare il punto su sei anni di ricerca finanziata dall'Ue, iniziata nel 2014 con il progetto POnTE.









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