Bolzano: dal tennis al volley, due generazioni di Giannelli

Papà Paolo al top regionale con la racchetta, il figlio Simone stellina dell'Itas


Francesco Servadio


BOLZANO. Dici "Giannelli" e pensi subito al tennis. In realtà, dietro uno dei cognomi più noti dello sport altoatesino si cela una famiglia di sportivi. Tutto iniziò con Manlio Giannelli, pioniere del tennis bolzanino, il quale trasmise al figlio Paolo la passione per questo sport.

Fin qui niente di nuovo: la novità, invece, è rappresentata dal nipote del grande Manlio, Simone, talento in erba dell'Itas Diatec Trentino. Non solo tennis, dunque. Prima di approdare alla pallavolo, il baby Giannelli ha sperimentato ogni attività. Dal calcio (Bolzano'96) allo sci (Sci Club Libertas), dal tennis al...volley.

E sempre con ottimi risultati. Simone, che tuttora milita nell'Under 16 A e nella serie D con l'Itas, fino a poco tempo fa praticava lo sci a livello agonistico: gigante e slalom erano la sua specialità. Dopo aver vinto un Città di Bolzano e una quindicina di gare, ha pensato bene che fosse arrivato il momento di conquistare altri traguardi. "Di punto in bianco mi sono appassionato alla pallavolo, seguendo le orme di mia sorella Martina". E qui viene il bello: "Spinto dalla curiosità, ho iniziato ad allenarmi con lei nel Neugries".

Da allora, per il piccolo fenomeno del volley si sono spalancate altre prospettive. Cosa c'entra, però, il tennis con la pallavolo? "Da ragazzino ha avuto pure un'esperienza come tennista", rivela papà Paolo. "Per un periodo, infatti, Simone abbinava il tennis allo sci", prosegue Giannelli senior. Prima di passare alla pallavolo, il ragazzo si è tolto la soddisfazione di vincere pure con la racchetta: a dodici anni è arrivato 4.4 (quarto gruppo della sua categoria) e con l'USSA si è aggiudicato il campionato U12 provinciale, l'unico titolo giovanile conquistato dal sodalizio altoatesino.

Paolo Giannelli è contento della strada intrapresa dal figlio: "Se da adolescenti è giusto che i figli sperimentino un po' tutte le discipline, a un certo punto, però, è necessario incoraggiarli perché compiano delle scelte". Scelte che Simone non ha avuto paura di avviare autonomamente: "Sono palleggiatore e nell'Itas ho trovato il mio ambiente ideale".

Il prodigio di casa Giannelli si è avvicinato al volley solo quattro anni fa, ma fino all'anno scorso era il capitano dell'under 14, con la quale ha conquistato la Boy League (campionato nazionale di Lega), competizione che la squadra trentina ha vinto per la prima volta con questa categoria. Sempre con la sua U14, è arrivato terzo nel campionato Fipav, mentre quest'anno, in under 16, ha fatto vincere all'Itas pure il torneo internazionale di Loreto.

"Siamo gli under 16 più giovani", precisa Simone, che aggiunge: "Eccezion fatta per due giocatori, la squadra è composta da ragazzi classe '96". Nell'Itas da due anni, il pallavolista ricopre attualmente il ruolo di doppio palleggiatore. Allenamenti serali frequenti e grandi sacrifici: questa è la vita di una promessa della pallavolo. "Sono a Trento quattro volte la settimana e disputo due partite di campionato. Senza contare le trasferte", spiega Giannelli junior.

"Si può dire che la sera diventiamo trentini anche noi", afferma scherzando il papà. Simone si sposta in macchina (accompagnato dai genitori) oppure in treno: "Non viaggio quasi mai assieme a mia sorella (Martina, diciottenne, gioca in serie C con l'Argentario di Trento). Fra l'altro, lei si allena a Cognola, mentre io a Trento nord".

Simone si sta preparando a un torneo nazionale al quale parteciperanno le migliori squadre in circolazione: si tratta del Memorial Foroni, che si svolgerà il prossimo weekend a Miane (provincia di Treviso). Per il giovane potrebbe essere un'occasione importante: "E' una competizione seguita dai grandi personaggi della pallavolo (a questa edizione parteciperà Andrea Lucchetta, ndr). Saranno presenti anche numerosi osservatori: per un atleta è un momento importante".

Tanto sport: e la scuola? "Nessun problema", dice Simone. "Frequento il liceo Toniolo: il mio allenatore è costantemente in contatto con Antonella Bellutti, coordinatrice dell'indirizzo sportivo. Riesco a conciliare benissimo entrambe le cose". Tennis e pallavolo, due mondi apparentemente lontani: "Eppure c'è sempre una rete in mezzo al campo", osserva Paolo Giannelli. Le analogie non mancano: in entrambi gli sport bisogna impedire che l'avversario schiacci a terra. Due discipline diverse? Nemmeno tanto.













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