Italia, tutto in una notte 

Hockey mondiali. Stasera alle 20.15 gli azzurri si giocano la salvezza nello scontro diretto contro l’Austria Per la panchina del Bolzano in pole position ci sarebbe ancora Clayton Beddoes, il Ct della Nazionale



Non è stata una separazione consensuale. Non è un amore che è sfumato naturalmente, trascinatosi stancamente fino all’epilogo, una relazione non più consumata e nemmeno il tradimento per un’altra. No, quello di Massimiliano Allegri è stato un licenziamento, magari addolcito dalle parole intrise di commozione del presidente Agnelli ma sempre un licenziamento e senza nemmeno troppo preavviso. E le lacrime del tecnico livornese erano sincere con quel pianto accennato e strozzato dall’acqua sorseggiata. Una commozione dettata dalla consapevolezza di essere stato educatamente “silurato” per non aver conquistato la Champions League con il calciatore più forte al mondo. E così non sono bastati 5 scudetti di fila e due finali di Coppa dei Campioni per evitare l’accantonamento che porta la firma in calce di Agnelli ma che in realtà sembra più figlio della volontà di Nedved e Paratici. Il vicepresidente ha detto di non essere potuto intervenire alla conferenza d’addio per inderogabili impegni di lavoro ma se uno di professione fa il dirigente della Juve a un appuntamento come questo doveva esserci. Niente è per sempre ma il calcio conferma di bruciare riconoscenza e sentimenti molto più velocemente della vita reale.













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