La Erste Bank lascia la lega Dal 2020 addio a 2 milioni
Il passo indietro. La banca austriaca, main sponsor dal 2003, termina l’esperienza nell’hockey Dalla prossima stagione il campionato non si chiamerà più Ebel. Abbandonerà anche Servus Tv
thomas Laconi
Vienna. La notizia è rimbalzata anche a Bolzano proprio alla vigilia della giornata domenicale di campionato. A riportarla la «Kleine Zeitung», media online austriaco, che di fatto ha riportato una news che a Vienna, quartiere generale della lega transfrontaliera, già sapevano da settimane e che il capo dei capi Christian Feichtinger, alla fine, ha dovuto ammettere senza troppe difficoltà. Dopo 17 anni di matrimonio, la Erste Bank e la lega austriaca si separeranno al termine di questa stagione. La banca austriaca, divenuta main sponsor nel lontano 2003, ha deciso di chiudere i rubinetti e terminare un accordo che alla lega privata, della quale fa parte anche l'HCB Alto Adige Alperia, pare fruttasse una cifra vicina ai due milioni di euro annui. La Ebel, almeno fino a fine anno la chiameremo così, non esisterà più e per il movimento si tratta di una brutta notizia, che costringerà i vertici a ricercare, a tempo di record, un nuovo partner con cui siglare una collaborazione che possa riportare un pizzico di serenità. L'addio della Erste Bank, che ha ammesso indirettamente di avere voltato pagina a causa dei costi troppo elevati e non più sostenibili, è una botta per il movimento del quale i Foxes fanno parte dal 2013. Nella stagione che celebra i 20 anni della Erste Bank Eishockeyliga, si consuma un altro passaggio molto difficile, dopo la discesa a 11 delle squadre, visto l'abbandono di Zagabria già nel corso della passata stagione. Forse la Ebel non è più così attrattiva, forse il gioco, per alcuni, non vale più la candela, forse i costi, in effetti, sono troppo alti e in questi anni hanno mietuto vittime (vedi Lubiana e Zagabria), costringendo altre realtà a stringere i cordoni della borsa, per proseguire la strada insieme alle squadre più forti e ricche d'Austria. «Ora ci sarà da rimboccarsi le maniche», ha sottolineato il manager della Ebel Christian Feichtinger, che dovrà porre rimedio a questa situazione obiettivamente molto complicata. Va detto che la fine del rapporto tra Ebel e lega austriaca non avrà riflessi diretti sulle squadre, ma di fatto crea un problema legato alla parte finanziaria che serve a pagare la struttura che gestisce il campionato. In Austria la notizia ha destato grande clamore, ma è giusto che da questa giornata molto complicata, la Ebel ponga l'accento su alcune questioni al momento irrisolte, legate soprattutto all'attrattiva di questo torneo. Il campionato, con l'addio di Lubiana e Zagabria, il quasi addio minacciato la scorsa estare da Znojmo, e con sole due squadre straniere (Fehervar e Bolzano) sta perdendo concretamente il suo appeal internazionale. I costi stanno aumentando, alcune società hanno dovuto abbassare il proprio budget e inoltre, la riduzione del torneo a undici squadre, potrebbe protrarsi anche nella prossima stagione, vista l'assenza di voci sull'ingresso di una dodicesima squadra estera. Da Salisburgo, inoltre, è stato confermato l'addio a fine stagione di Servus TV, l'emittente della multinazionale Red Bull, che non trasmetterà più le gare della Ebel. Altro brutto segnale. Sopra Vienna, i nuvoloni neri cominciano ad addensarsi. Ci sarà da riflettere e rimboccarsi davvero le mani.