Nel vivaio del tiro a segno anche i bei voti nel mirino 

L’Accademia nazionale di Appiano è un vero esempio di unione sport-studio


di Daniele Magagnin


APPIANO. Ci sono discipline sportive, come il tiro a segno, che salgono agli onori della cronaca di massa quando conquistano importanti medaglie olimpiche. Del lavoro certosino e meticoloso che c’è a monte, per arrivare ai massimi livelli, poco si parla. Dietro a ogni medaglia o a ogni qualificazione olimpica ci sono dedizione e impegno, sacrifici e tante ore di allenamento. Qualche sera fa, a Milano, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, intervenendo alla consegna dei Premi Uits (Unione italiana tiro a segno), riservati alle tre migliori sezioni che in ogni regione si sono distinte per risultati sportivi nell'attività giovanile e per incremento dei tesserati, ha detto: «Il tiro a segno ha regalato tante soddisfazioni all'Italia. Ed è giusto che l'autorità di Governo che si occupa di sport si immerga anche in questa dimensione sportiva». Il Commissario straordinario dell'Uits, Francesco Soro, ha aggiunto: «Mi fa piacere che Giorgetti possa incontrare i nostri ragazzi, vogliamo fargli toccare con mano la nostra realtà. Il tiro a segno viene sempre associato alle armi, ma in realtà è uno sport di concentrazione e autocontrollo. Si spara sempre verso un bersaglio per migliorare le proprie prestazioni».

Ospite d'eccezione dei Premi Uits è stato Niccolò Campriani, vincitore di tre medaglie d'oro e una d'argento alle Olimpiadi di Londra 2012 e Rio 2016. Sul palco anche tre giovani promesse del tiro a segno italiano: Sofia Benetti, Giulia Campostrini e Marco Suppini. Al “Tiro a segno nazionale” di Milano, la giornata è iniziata con l'incontro tra il Commissario straordinario Soro e i rappresentanti delle 264 sezioni, arrivati da tutta Italia, Alto Adige compreso. Soro ha potuto comunicare i risultati recentemente raggiunti e le linee programmatiche per il futuro, ispirate all’efficienza e alla trasparenza ma senza tralasciare la crescita sportiva. «L'obiettivo è fare bene - ha spiegato - perché soltanto insieme riusciremo a dimostrare di essere un'eccellenza per il Paese. Non dimentichiamoci che le nostre attività sono riconosciute come funzione pubblica, soprattutto dall'altissimo valore sportivo e sociale».

Un momento di confronto utile anche alle sezioni. È stato sottolineato che, con l'approvazione del “collegato sport” alla Finanziaria da parte del Consiglio dei Ministri, è stato ratificato il trasferimento dal Ministero della Difesa alla Uits delle funzioni connesse all'agibilità degli impianti di tiro. Ed è stata sottolineata l’importanza del progetto “Accademia del tiro”. La “cantera” del tiro a segno nazionale ha sede in Alto Adige, a Bolzano e Appiano. Valentina Turisini, direttore tecnico azzurro, argento olimpico ad Atene 1994, unica donna in Italia a guidare una Nazionale senior maschile e tecnico più medagliato alle scorse Olimpiadi, ha appena concluso ad Appiano un intenso raduno della Nazionale maggiore, che ha lavorato accanto ai giovani dell’Accademia, il gioiello di famiglia dell’Uits: «Siamo orgogliosi del progetto avviato da tre anni. Abbiamo deciso di puntare sui giovani creando un centro di eccellenza in Alto Adige, creando una rete forte tra impianti funzionali, tecnici, convitti e scuole. L’obiettivo è formare i tiratori del futuro e i risultati ci stanno dando ragione. Lavorando in questo modo i ragazzi inseriti nel progetto hanno compiuto significativi progressi dal punto di vista tecnico con altrettanti profitti in ambito scolastico».

Per essere ammessi all’Accademia di tiro bisogna possedere determinati requisiti, vagliati da una commissione nazionale, come conferma Horst Geier, il direttore tecnico altoatesino della Nazionale italiana giovanile: «Il Progetto Accademia del tiro ha ottenuto successo e pertanto viene confermato anche per la stagione scolastica prossima. La collaborazione tra scuola e sport, in coerenza con quanto previsto dalle vigenti normative, dà l’opportunità agli atleti juniores più meritevoli di frequentare licei e istituti superiori senza dover mettere in secondo piano le attività sportive. L’obiettivo del progetto è quello di creare una relazione funzionale fra sport e studio, che promuova una crescita agonistica unita a un percorso scolastico flessibile e adeguato alle necessità di un atleta. Ai ragazzi si insegna che il valore della persona va oltre la performance sportiva, impegnarsi al massimo sia nello sport che nella scuola fa crescere e insegna a conquistare il proprio posto nel mondo. Gli atleti vengono monitorati e accompagnati nel loro percorso formativo. Insegnanti e tecnici di tiro federali sono in contatto sinergico per fornire ai ragazzi l’aiuto più adeguato a livello individuale». Geier, supervisione del progetto, aggiunge: «È un’opportunità unica. Ci siamo ispirati a modelli esistenti, cercando di prendere il meglio da ognuno e adattandolo alle nostre esigenze, grazie ai preziosi contributi di esperti del settore. Ciascun ragazzo si allena al poligono di Appiano, struttura dotata del miglior impianto indoor in Italia, seguito dai tecnici dello staff federale. Inoltre i ragazzi hanno spesso l’occasione di allenarsi anche con la squadra seniores nei raduni pre-gara che si tengono ad Appiano, confrontandosi e prendendo concretamente ad esempio, vedendoli da vicino, i grandi campioni di questo sport. Ovviamente ogni progetto è perfettibile e noi stiamo lavorando per individuare una foresteria funzionale più vicina al poligono, capace di accogliere tutti i ragazzi e nel potenziamento dello staff organizzativo, in considerazione della crescita costante dell’iniziativa».

I ragazzi (nel box in alto a destra, i loro nomi e società di appartenenza, ndr), ospiti in convitto, frequentano le scuole bolzanine negli indirizzi scelti, beneficiando delle attenzioni nei confronti dello studente-atleta stabilite dalla specifica legge e della logistica assicurata dall’Uits, anche in ordine agli spostamenti. L’Unione italiana tiro a segno sostiene le famiglie degli atleti che scelgono di frequentare l’Accademia di tiro attraverso un prezioso contributo economico fisso e un ulteriore incentivo agli alunni più meritevoli, secondo criteri oggetti prestabiliti.

«L’Accademia è un progetto fortemente voluto dall’Unione italiana tiro a segno, nel quale crediamo profondamente tutti - aggiunge Valentina Turisini - e i primi risultati ci stanno dando ragione: le prestazioni dei ragazzi sono in costante ascesa. Ogni atleta segue un suo percorso e un programma di gare individuale e molti appuntamenti internazionali li vedono protagonisti. Qualcuno è già stato impiegato con la squadra senior, del resto stiamo lavorando per formare le nuove eccellenze».

Eccellenze chiamate a seguire le orme del tre volte campione olimpico Niccolò Campriani, attualmente consulente del Cio (Comitato olimpico internazionale). A proposito di Campriani, la domanda a Valentina Turisini è d’obbligo: attualmente ci sono possibilità di vedere il fuoriclasse ai Giochi olimpici di Tokio 2020? «Bisogna chiederlo a lui. Ora sta svolgendo un lavoro importante che lo rende felice, so che abbraccia volentieri l’arma per divertimento. Vedremo...».

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