Ciclismo

Trentin campione europeo: «È incredibile, con quello che ho passato»

Il borghigiano dopo il trionfo di Glasgow: «Cimolai esemplare, Italia spettacolare, sono orgoglioso di aver portato questa
maglia sul gradino più alto del podio. La dedica? A chi mi è stato sempre vicino»


di Luca Franchini


Lo aveva dichiarato alla vigilia, «ai campionati europei voglio provare a dare la svolta alla stagione». Detto, fatto. L’urlo sotto il traguardo, l’abbraccio a Davide Cimolai, che una fetta di quella medaglia la merita, all’attacco per sfiancare gli avversari e poi affidabile treno per la volata del valsuganotto della Mitchelton Scott, che debutterà con la nuova maglia di campione continentale al Gp di Amburgo, per poi sfoggiarla alla Vuelta, dove nel 2017 vinse quattro tappe.

«È incredibile, dopo tutto quello che ho passato in questa stagione – queste le prime parole da campione d’Europa del borghigiano – La squadra ha corso in maniera perfetta. Voglio ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicini, perché niente era andato per il verso giusto nei primi otto mesi del 2018. Questa è una grandissima giornata».

Un ringraziamento particolare lo merita Cimolai, determinante ai fini della vittoria di Matteo. «Indubbiamente – aggiunge Trentin – Ci siamo parlati, avrebbe dovuto andare all’attacco per lavorare ai fianchi gli altri componenti del gruppetto di testa. Lo ha fatto in maniera esemplare, sebbene la caduta di alcuni corridori nel momento clou della corsa ci abbia agevolato il compito. È stata un’Italia spettacolare e sono contento e orgoglioso di aver portato la maglia azzurra sul gradino più alto del podio».

Ci si aspettava una gara dura e lo è stata. «Il maltempo l’ha resa ancora più selettiva – precisa il neo campione europeo – Prima del via, scherzando con Van der Poel, ci siamo detti “sembra di essere a una gara di ciclocross con tutte queste curve e questa pioggia”. Abbiamo vinto grazie a una tattica impeccabile, controllando la situazione nella prima parte di corsa, senza sprecare energie, per poi inserirci in tutti i tentativi di fuga. L’Italia è stata spettacolare dal primo all’ultimo chilometro di gara e ha meritato questa vittoria. Per me significa tanto perché, dopo una serie di infortuni, sembrava che nulla volesse andare dritto».

Non può mancare una dedica per un successo così importante. «La prima dedica è per la mia famiglia, per i miei figli Giovanni e Jacopo e per mia moglie Claudia – conclude Trentin – Un pensiero va anche ai miei genitori, ai miei suoceri e a Manuel Quinziato (suo procuratore ed amico, ndr), a chiunque mi ha supportato in quest’annata finora non semplice».

Poi via sul palco, con l’emozione tipica del caso, liberata sulle note dell’inno di Mameli. A Glasgow l’Italia di Cassani s’è desta e lo ha fatto grazie a Matteo Trentin.

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