«Un campione gentile che ha vissuto per lo sci» 

Il ricordo. Compagni di squadra e amici ricordano Ivo Mahlknecht. Lotte Nogler: «Una perdita per la valle». Giustina Demetz: «Che avventure in Cile». Erich Demetz: «Un uomo equilibrato»


Daniela Mimmi


Ortisei. Il coronavirus continua a mietere vittime in Val Gardena, la zona più colpita di tutta la Provincia, con il doppio di morti del resto dell’Alto Adige. Il virus si è portato via domenica sera anche Ivo Mahlknecht. Protagonista di due edizioni dei Giochi Olimpici Invernali (Innsbruck '64 e Grenoble '68, con il 6° posto in discesa sulle nevi francesi), ma anche dei campionati del mondo di Portillo 1966, dove concluse sesto in combinata, e di vari piazzamenti in top ten nelle prime gare della neonata Coppa del Mondo, Mahlknecht era ricoverato da una settimana nell’ospedale di Bressanone. Da allora la moglie Heidi non l’ha più visto nè lo vedrà mai più. Heidi è ovviamente disperata, ma è affranta tutta la sua valle che perde un amico, un concittadino gentile e cortese, oltre a un protagonista della nazionale italiana degli anni '60 che portò alla nascita della Valanga Azzurra. Giustina Demetz, anche lei ex nazionale di sci con un palmares di tutto rispetto, è stata sua compagna di squadra e di avventura.

“Per me ricordare Ivo è come ricordare un fratello. Abbiamo passato insieme tanti anni bellissimi, anni in cui lo sport si scriveva con la lettera maiuscola. Allora non giravano tanti soldi, tutto si faceva per passione, ed era bello per quello. Io, Ivo ed Ermanno Nogler, il nostro allenatore, eravamo una famiglia, la famiglia gardenese che si spostava sempre insieme in tutto il mondo. Eravamo insieme a Portillo nell’estate del 1966, dove io ottenni un quinto e un sesto posto e lui anche un sesto posto nella combinata. Poi nel 68 eravamo insieme ai Giochi Olimpici invernali di Grenoble, dove lui, tra l’altro, arrivò sesto nella discesa libera. Non ci siamo mai persi di vista, anche se poi con il tempo ci si vedeva meno di prima, perchè lui è sempre rimasto a vivere a Ortisei, io a Carezza. Ci vedevamo soprattutto in estate, per andare a giocare a golf insieme. Abbiamo giocato insieme al lago di Garda l’estate scorsa. Non avrei mai pensato che quella sarebbe stata la nostra ultima partita a golf. Era bello stare con lui: era sempre allegro, sorridente, simpatico e ha sempre amato scherzare. Per quello aveva tanti amici”.

Insieme Giustina e Ivo hanno fatto tanti viaggi, fatto tante sciate e tante gare, e anche vissuto tante avventura.

“Ho dei ricordi in particolare che resteranno indelebili. Prima dei mondiali di Portillo, io lui e Ermanno Nogler siamo andati in Cile per fare un sopraluogo. Solo che è nevicato moltissimo per dieci giorni e per dieci giorni siamo stati costretti a restare chiusi in albergo. Giocavamo a carte, eravamo spensierati, ci divertivamo con niente. Quando ci hanno permesso di uscire, siamo scesi fino a valle con gli sci, sopra alle slavine. Ci abbiamo messo tutta la giornata. E poi ricordo il campionato italiano a Madesimo: io e lui abbiamo vinto tutte le tre le specialità e siamo tornati in val Gardena con sei coppe in due. Mi rattrista pensare che questa estate non potrò giocare a golf con lui...”.

Tra gli amici di Ivo Mahlknecht c’è anche Erich Demetz, già presidente della Coppa del mondo e ideatore del famoso parallelo della Val Gardena del '75, con il duello finale fra Stenmark e Thoeni, che assegnò all'azzurro la quarta Coppa assoluta della carriera, presidente per 28 anni del Comitato di Coppa del Mondo, nonchè colui che ha portato in Val Gardena la Coppa del Mondo.

“Abbiamo la stessa età, abbiamo cominciato a sciare insieme nelle Fiamme Oro della Guardia di Pubblica Sicurezza di Moena. Ma lui era molto più bravo di me. Tra di noi c’era sempre il solito antagonismo tra Selva e Ortisei. Una volta a Vipiteno, dove eravamo a fare una gara, nel ristorante dettero a me un piatto più grande del suo, e lui disse che Selva è sempre preferita. Amava scherzare. Poi mi è stato vicino nell’organizzazione delle gare di Coppa del Mondo, ed era il direttore di pista nel parallelo di Ortisei tra Thoeni e Stenmark. Per la gare di Coppa del Mondo era responsabile della zona d’arrivo, perchè conosceva tutti gli atleti. Mi è sempre piaciuto Ivo, perchè aveva un carattere solare, schietto, era sempre equilibrato, per me un collaboratore serio e solido. L’ultima volta che ci siamo visti, è stato questo inverno in piazza a Ortisei. Eravamo vestiti da sci, con gli in spalla. Io gli dissi che ero stato a sciare all’Alpe di Siusi. Lui mi disse che era stato sul Seceda, pista impegnativa che lui poteva fare perchè era molto più giovane di me. Meno di un anno...”.

Lotte Nogler è la figlia dell’ allenatore di Ivo Mahlknecht e Giustina Demetz, Ermanno Nogler, anche lei ex campionessa di sci. Adesso Lotte è la titolare del bar Soviso, nel centro di Ortisei.

“Tra di noi ci sono una decina di anni di differenza, quindi era più amico di mio padre che mio. Però ci siamo trovati spesso a fare gare insieme e abbiamo fatto insieme le Olimpiadi di Grenoble. Eravamo una bella famiglia gardenese. Abbiamo continuato a vederci perchè almeno una volta alla settimana veniva a bere qualcosa nel mio bar, quasi sempre insieme alla moglie Heidi. E’ venuto qui prima che fosse imposta la quarantena. Era un tipo in gamba, simpatico, con cui passavo volentieri un po’ di tempo a chiacchierare anche se il bar era pieno di clienti. Ha sempre voluto lavorare. Si era aperto anche un negozio di articoli sportivi che si chiama Sport Ivo. Per questa valle sfortunata quella di Ivo è un’altra delle tante perdite che dobbiamo subire. Abbiamo perso tutti amici, parenti, io tanti clienti. Ci chiediamo tutti quando tutto questo finirà...”















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