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Il Trentino nella Grande Guerra: la mobilitazione trasforma città e valli

Poche settimane dopo l’attentato di Sarajevo, il re Vittorio Emanuele III nomina un nuovo capo di stato maggiore: è il generale Luigi Cadorna. È l’uomo che manderà al massacro, nei combattimenti in trincea, una generazione di italiani. In Trentino continua l’affluenza in città dei richiamati: non solo uomini, ma anche muli e cavalli.

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Il Trentino nella Grande Guerra: i treni viaggiano verso l'ignoto

A Trento la stazione è una delle mete domenicali per la città: ci si va per passeggiare, per vedere i treni e per fantasticare sui viaggi impossibili. Ma adesso la stazione diventa il simbolo della mobilitazione, e i treni viaggiano verso l’ignoto e verso il pericolo, lontano da casa.



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Il Trentino nella Grande Guerra: la parola ai cannoni

Il giornale “Il Popolo” è il più chiaro di tutti e titola: la parola è al cannone. In tutte le città e in tutti i paesi viene esposto il manifesta imperiale con la dichiarazione di guerra. L’Europa si mobilità in vista della guerra che segnerà il Novecento.
EPISODIO 1 L'attentato di Sarajevo
EPISODIO 2 Tre colpi nel nome del nazionalismo
EPISODIO 3 La notizia dell'attentato
EPISODIO 4 Lo spettro del conflitto
EPISODIO 5 L'ultimatum alla Serbia
EPISODIO 6 Il partito della guerra
EPISODIO 7 La guerra di espiazione
EPISODIO 8 Degasperi e Battisti seguono la crisi  
EPISODIO 9 Gli ultimi giorni di pace
EPISODIO 10 Mobilitazione in Europa

EPISODIO 11 Rullano i tamburi
EPISODIO 12 Una selva di baionette

EPISODIO 13 L'ora della leva di massa
EPISODIO 14 Sul Danubio echeggiano i primi spari

EPISODIO 15 Tra fedeltà alla Triplice ed entusiasmo irredentista
EPISODIO 16 Cambia l’Europa, cambia il mondo