In Germania

I robot al posto del portalettere


Jeanne Perego


Imbucando una lettera in una cassetta della posta in Germania si può essere quasi certi che verrà consegnata al destinatario il giorno dopo o, al massimo, quello successivo. Ma nel Paese dove nel 2022 sono stati spediti 14,1 milioni di lettere, molti meno dei 18,5 milioni del 2017, la Deutsche Post sta lavorando su una rivoluzione nel proprio sistema di consegne della corrispondenza. L’idea è quella di passare a un sistema a due livelli in cui, invece di essere consegnate entro uno o due giorni, la maggior parte delle lettere impiegherebbe fino a tre giorni per arrivare a destinazione. Ma con la possibilità, per chi abbia bisogno di una consegna più rapida, di optare per un sistema di posta prioritaria denominato “Prio”, ovviamente con un costo aggiuntivo.

Attualmente Deutsche Post è l’unico operatore postale che serve tutta la Germania, che consegna la posta in tutte le regioni del Paese. In quanto tale è obbligata per legge a consegnare l’80% delle lettere in un solo giorno. L’azienda sostiene che i cambiamenti che sta programmando sono indispensabili per contrastare l’aumento dei costi e il calo dei margini, ma i critici dei suoi nuovi piani sottolineano il fatto che il passaggio dalle lettere alle e-mail è stato più che compensato dal boom degli acquisti online.

E non hanno torto, se si guarda ai numeri dell’azienda: nel 2022 ha registrato un utile record di 5,1 miliardi di euro, con un aumento del 69,6% rispetto al 2020. Altro progetto di fondamentale importanza nelle nuove proposte della Deutsche Post è ottenere la modifica della legge in vigore per consentire alle stazioni automatizzate di consegna dei pacchi di sostituire gli uffici postali con personale o i centri di consegna dei pacchi nelle comunità locali. La legge attuale prevede che l’operatore fornisca almeno un centro servizi in ogni quartiere di 2.000 abitanti, e nelle aree con più di 4.000 abitanti deve essere disponibile almeno un ufficio postale nel raggio di 2 km.

Secondo Deutsche Post ciò crea notevoli problemi nelle città più piccole, dove i negozi locali e altre attività commerciali stanno chiudendo i battenti. In un quartiere vicino a Stoccarda, ad esempio, l’azienda non è riuscita a trovare sedi partner per l'invio e la ricezione dei pacchi e ha dovuto aprire un proprio ufficio postale tradizionale. «Ci sono tre parrucchieri, un’autofficina e un’impresa di pompe funebri: non sono tutti partner ideali per noi», ha dichiarato in un’intervista l'amministratore delegato Tobias Mayer. In realtà Deutsche Post mira ad aumentare il numero dei suoi uffici postali automatizzati dove si possono acquistare francobolli, consegnare e ritirare pacchi e ricevere consulenza in remoto tramite video. Attualmente in Germania ce ne sono già 300. Di fatto questi uffici postali automatizzati sono un’estensione delle DHL Packstationen, o stazioni per i pacchi, che consentono di consegnare e ritirare i pacchi, attualmente in Germania ce ne sono 12.500 . Secondo Meyer, queste “stazioni” hanno il vantaggio di offrire un servizio 24 ore su 24, a differenza degli uffici postali tradizionali con orari di apertura limitati. Esattamente una settimana fa, il 9 ottobre, ufficialmente Giornata mondiale della posta, a Berlino sono scesi in piazza circa 30.000 lavoratori della Deutsche Post e della DHL (controllata da Deutsche Post) per protestare contro le modifiche proposte alle leggi postali tedesche.

Secondo il sindacato Verdi, il progetto per la posta prioritaria Prio potrebbe comportare la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro e un ulteriore declino delle condizioni di lavoro nel settore. Intanto il governo tedesco è alle prese con la questione di come stimolare la concorrenza nei segmenti della consegna dei piccoli pacchi e delle lettere, dove i nuovi player faticano a competere con Deutsche Post. Già a gennaio, il Ministero dell'Economia ha sottolineato la necessità di “incentivi normativi” per offrire ai nuovi operatori la possibilità di competere nel mercato del recapito della corrispondenza, controllato all’85% da Deutsche Post. A breve dovrebbe essere presentato un apposito disegno di legge. (giornalista)

 













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