il racconto

Aggrediti dalle mucche: «Quella donna gettata in aria come una palla»

La drammatica testimonianza dell’attacco da parte di una mandria di vacche all’Alpe di Siusi

IL FATTO Due feriti nell'attacco
LE CAUSE «Un cane le ha innervosite»



BELLUNO. «Sembrava una palla buttata da una parte all'altra: ho visto quella povera donna sbalzata di qua e di là dalle mucche ingovernabili e imbizzarrite. E anche noi abbiamo dovuto metterci in salvo». Rachele Sabatini, di Sospirolo (Belluno), non riesce a levarsi dagli occhi quella tragica scena: una donna, ma anche altre persone, caricata da una mandria al pascolo, mentre passeggiava sull'Alpe di Siusi. La 40enne bellunese colpita è in gravi condizioni in ospedale in Alto Adige.

Ferito anche il proprietario del cane che ha scatenato l'inferno in maniera inconsapevole, e che era tornato a dare una mano ai soccorritori, anche questi ultimi in balia degli animali. Rachele Sabatini si trovava in Alpe di Siusi con una coppia di amici. Domenica, in mezzo a quel paradiso, ci saranno state decine e decine di turisti: famigliole con i cani. I cani vengono lasciati liberi. «Un giro molto semplice, bucolico, per famiglie e quindi la zona era piena di gente, diverse decine di persone nella radura» racconta Rachele «Io ero proprio nel varco tra l'uscita del bosco e l'ingresso nella radura quando mi sono bloccata per questa scena».

I due bellunesi e Rachele si accingevano a finire il tratto di boscaglia, «quando abbiamo sentito urla di persone provenienti dalla radura e nello stesso tempo, anche i versi delle mucche. Non abbiamo capito subito che cosa stesse capitando, ma non abbiamo nemmeno avuto il tempo di fare nulla, perché mentre camminavamo ci è arrivata incontro una famigliola con il cane: quello che involontariamente ha innescato la situazione. La famiglia incrociata scappava dalle mucche che li aggrediva. Non sapendo quel che accadeva oltre, con la mia amica ci siamo dette "proseguiamo". Avevamo il terzo di noi che era già nella radura. Ma quando mi sono affacciata, ho visto una famigliola con un bimbo piccolo e dietro due o tre persone caricate dalle mucche. Una di queste, ho saputo poi che era bellunese, aggredita da due o tre animali. Sembrava una palla, non dimenticherò mai le urla straziate, il terrore».

Così la testimone riprende il racconto: «Ho dovuto coprirmi gli occhi e sono andata indietro. Una signora mi ha implorato di chiamare i soccorsi: ho fatto il 112 e ho cercato di mettermi in salvo. La mia amica era sconvolta».Questa la sua ricostruzione: «L'incidente è stato provocato probabilmente dal cane. Le mucche erano riunite in una mandria: cinque o sei capi tutte insieme e tutte compatte. Quanto alla povera signora, si vedeva che aveva ossa rotte dappertutto, gambe rotte, bacino rotto. Qualcuno è riuscita a spostarla in un posto più sicuro e sono stati con lei tutto il tempo, fino all'arrivo dell'elicottero. Due tori, nel frattempo, hanno preso di mira altre due o tre persone che si sono rifugiate dietro un masso».

Poi l'elicottero Pelikan per i soccorsi, ma anche qui c'è stata la brutta sorpresa, racconta Rachele Sabatini: «La cosa sconvolgente è che i soccorritori che si sono avvicinati ai feriti sono stati a loro volta caricati. Hanno dovuto tirare sassi contro le mucche per difendersi: alla fine il pilota ha rimesso in moto l'elicottero per cercare di distrarre le mucche e allontanarle di qualche metro. Scene davvero drammatiche».

Il proprietario del cane, prosegue la testimone, «è tornato nella radura per cercare di dare una mano ai soccorsi, ma anche lui è stato caricato ed è stato buttato a terra. È stato raggiunto da due soccorritori: gli hanno prestato le prime cure e hanno chiamato il secondo elicottero. Poteva essere una strage: c'era tanta gente. Ma nessuno ha cercato di neutralizzare le mucche all'attacco. Nessuno è stato chiamato a neutralizzare le bestie impazzite. Possibile che i soccorritori non abbiano un taser? E che un cane qualunque possa scatenare un simile inferno?».













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