Viabilità

Auto e moto a velocità folli: installati i dossi a Vadena 

La vicesindaca Martine Parise: «Se non dovesse bastare adotteremo misure più severe. Qui abitano 35 bambini sotto i 16 anni. Su questa strada, così dritta e lunga, c’è chi esagera»


Massimiliano Bona


VADENA. Sicurezza in primo piano a Vadena dove sono stati installati dei dissuasori di velocità per arginare in qualche modo auto e moto che viaggiano a velocità folli nella zona che collega via Caneve alla frazione Birti. E se non dovesse bastare la giunta, come spiega la vicesindaca Martine Parise, è pronta ad adottare misure più severe. Questa scelta nasce anche dall’esigenza di tutelare i molti bambini in bicicletta che circolano regolarmente in questo tratto di strada.

«L’obiettivo di fondo di questa misura é di moderare la velocità nell’attraversamento del centro abitato».

La giunta comunale ha dunque deciso di installare dei dossi sia sulla provinciale che collega via Caneve alla frazione di Birti che sulla provinciale che attraversa Vadena Nuova. L’amministrazione confida nei due dossi per segnalare agli utenti della strada che si trovano in una zona in cui circolano anche molte bici e diversi pedoni.

«Vadena - prosegue Parise - è balzata recentemente all'onore delle cronache come il "paese dei bambini". Siamo il Comune con il piú alto tasso di natalità d’Italia. È dunque importante prestare attenzione quando si guida soprattutto nel rispetto dei più piccoli che giocano nei cortili, vanno in bicicletta per strada e spesso in prossimità della provinciale. Basti pensare che nelle case di recente costruzione in zona Caneve abitano ben 35 bambini sotto i 16 anni. E su questa strada, così dritta e lunga, sfrecciano auto e moto ad una velocità davvero paurosa. Se i dossi non dovessero contribuire a risolvere il problema la giunta prenderà altri provvedimenti in un lasso di tempo ragionevolmente breve».













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi
la promessa

Kompatscher: «Adesso basta: stop a case costruite per i turisti» 

L’emergenza abitativa. La risposta del governatore ai sindacati: «Gli alloggi nelle nuove aree convenzionate solo per residenti stabili». I rappresentanti dei lavoratori: «La zona di ponte Roma resti produttiva». Il sindaco: «Bisogna ampliarsi nei centri limitrofi»


antonella mattioli

Attualità