Stupefacenti

Bolzano, droga a fiumi. E torna anche l’eroina

Ecco spiegata la massiccia presenza di spacciatori in città. Peter Koler (Forum prevenzione): «La cocaina regina del mercato, presente in tutti gli strati sociali.  Potrebbe essere solo la punta dell’iceberg»

PIAZZA PARROCCHIA Lo spaccio davanti al Duomo 



BOLZANO. Bolzano cammina in mezzo ad una presenza costante di sostanze stupefacenti. Una realtà che qualche volta mette fuori la testa - lo spaccio che da via Alto Adige si sposta visibilmente in piazza Parrocchia, i sequestri nei quartieri, i bar chiusi - ma che più spesso se ne sta chiusa nei propri circuiti. Poi arriva chi sta dentro a tutto questo e allora la questione si chiarisce.

«Sta accadendo questo», dice Peter Koler (direttore del Forum prevenzione), «e cioè che la cocaina è sempre più la regina del mercato e si muove in tutti gli strati sociali, ma la novità è costituita dal ritorno massiccio dell'eroina». La quale, al contrario della prima, certifica l'emersione e il rafforzamento statistico di strati sociali a rischio di esclusione, visto che il suo consumo tocca esigenze di consumo dentro un'emarginazione che sta ingrossando le sue fila.

Koler è sulla trincea del Forum prevenzione e la sua analisi non è teorica. Si può tracciare una soglia rispetto alla presenza di queste sostanze a Bolzano? «Stiamo valutando gli ultimi dati», spiega, «ma ormai l'eroina è presente in oltre l'1,5% della popolazione del capoluogo, mentre la cocaina supera il 3%». Fatti due conti, sui 105mila abitanti circa della città, sono numeri che mostrano una realtà drammatica. Ma che potrebbe essere solo la punta dell'iceberg di un consumo molto più diffuso. E che confermano quanto emerso sul piano generale alla fine di uno studio dell'università di Innsbruck, che ha posto Bolzano al primo posto in tutto il quadrante alpino-tirolese per l'uso della cocaina.

Indagine che si era basata sull'analisi delle acque reflue provenienti dalle case bolzanine e da tutto il resto. La stessa tipologia di indagine aveva collocato Milano al vertice del consumo della polvere bianca, ma il primato del capoluogo pone in evidenza una asimmetria tra i flussi internazionali e la pressione economica e culturale di una metropoli come quella lombarda e una piccola città di provincia che, evidentemente, nasconde nevrosi e realtà che non si vogliono vedere.

Certo, esiste il fronte degli esclusi. Pensiamo all'attività di Binario 7, la struttura della Caritas che si occupa di persone in situazioni precarie, vista anche la sua collocazione urbana. Qualche anno fa aveva dichiarato che gran parte degli utenti di eroina e cocaina monitorati attraverso la sua rete erano over 40, con erogazioni annuali di quasi 60mila siringhe. La cocaina e il suo uso, poi, mostrano come una ricchezza diffusa sia una delle cause di un consumo che non conosce arretramenti: infatti la polvere viene offerta sul mercato - dati della Questura - tra i 90 e i 100 euro. Con un consumo di quasi 400 milligrammi di cocaina ogni mille bolzanini.

Ecco spiegata anche la presenza massiccia di spacciatori, che trovano nella manovalanza degli immigrati e degli irregolari una forza lavoro sempre disponibile. Certificando una connessione sempre più stretta tra luoghi, clandestinità, aumento del consumo di cocaina e riemersione dell'eroina, cause a loro volta anche della diffusa microcriminalità. Strumento per trovare i mezzi in grado di pagare le dosi. In conclusione: stiamo dentro un'emergenza su più livelli: sanitaria, sociale, di sicurezza e politica vista la diffusione del fenomeno in tutti gli strati sociali. Che ad ogni indagine nuova, si espande. P.CA.













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