BOLZANO

Alto Adige, coma etilico per 120 minori in un anno

Il più giovane ha solo 10 anni. Il maggior numero di casi a Bolzano, elevato il numero dei ricoveri nella fascia 18-25 anni


di Massimiliano Bona


BOLZANO. L'abuso di alcol in provincia di Bolzano è (purtroppo) una cosa nota. Ma i dati che riguardano il consumo da parte dei minori sono quantomeno allarmanti. In base ad una risposta data dalla Provincia ad un’interrogazione presentata da Süedtiroler Freiheit nel 2014 sono stati ricoverati nelle strutture altoatesine 120 minori in coma etilico. E, fatto ancora più inquietante, il caso limite è quello di un bambino di 10 anni, che si è fatto letteralmente trascinare dagli amici ed è stato trasportato al pronto soccorso in condizioni davvero al limite. L’unica (magra) consolazione è che il numero dei ricoveri nel 2015 è sceso a 83. I maschi sono leggermente di più, ma il numero delle ragazze che beve troppo si attesta al 40 per cento. Dando un’occhiata ai numeri dei singoli comprensori sanitari si evince che in testa ci sono i bolzanini, seguiti dai brissinesi, con i meranesi e i pusteresi poco distante.

Quando i teenager arrivano all'ospedale - come ha sottolineato più volte l'ex primario del pronto soccorso Franco De Giorgi - sono in condizioni pietose e, nella maggior parte dei casi, hanno provato i cosiddetti alcopop, per il semplice gusto di sentirsi «grandi». E il confronto con i genitori, il mattino successivo alla sbornia è durissimo. Anche da accettare. C'è chi ci ricade, ma non di rado é sufficiente un evento traumatico, come il ricovero per coma etilico, per far cambiare le abitudini e l'approccio con l'alcol a molti ragazzini. E tra le bevande in cima alla lista delle preferenze non ci sono solo vino e birra, ma anche i superalcolici.

La situazione non va certo meglio per i ragazzi d'età compresa tra i 18 e i 25 anni, che dovrebbero aver acquisito una certa consapevolezza: nel 2014 i casi di coma etilico in questa fascia d'età sono stati ben 179, mentre lo scorso anno sono scesi a quota 109. La leadership indiscussa spetta anche in questo caso a Bolzano (41), seguito da Brunico (26), Merano (23) e Bressanone (19). Come ha sottolineato peraltro Helmut Zingerle, responsabile del centro terapeutico di Bad Bachgart, in un’intervista ad un quotidiano di lingua tedesca, non serve a molto punire i ragazzi, specie se minorenni e con un carattere che ancora deve formarsi. «Bisogna parlare, parlare, e ancora parlare. E spiegare bene le conseguenze di questi comportamenti sulla salute». Nella maggior parte dei casi il rischio è infatti che il consumo eccessivo di alcol porti ad una dipendenza con conseguenze devastanti per la salute dei ragazzi. E bere troppo - dal punto di vista sanitario - è (ancora) più pericoloso per i ragazzi che non per gli adulti.













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