Assalto in banca con l’esplosivo 

Commando fa saltare il bancomat nella filiale Carispa. Poi fuga in A22 con casello sfondato


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Oltrisarco ha vissuto una notte di paura tra domenica e lunedì. Alle due meno un quarto quattro banditi hanno assaltato la filiale della Cassa di Risparmio di via Claudia Augusta 80, hanno sventrato l’armadio deposito blindato di uno dei due sportelli bancomat facendo piazza pulita dei soldi. Il colpo ha creato molti danni alla banca ma il bottino è inferiore ai 10 mila euro. I banditi hanno agito con il volto coperto da passamontagna, si sono dimostrati sicuri ed esperti portando a conclusione il colpo in circa 90 secondi dal momento in cui hanno forzato le porte dell’istituto bancario facendo scattare l’allarme direttamente alla centrale di polizia. Apparentemente, dunque, un colpo realizzato alla perfezione da professionisti del crimine che hanno saputo agire perfettamente coordinati. Hanno però commesso un errore grossolano scegliendo la notte sbagliata per colpire. E’ vero che col freddo e la pioggia battente domenica notte in via Claudia Augusta non c’era in giro nessuno, ma è anche vero che è realmente difficile pensare di trovare un bottino rilevante in uno sportello automatico bancario a conclusione di un week end, dopo due giorni di prelevamenti. In effetti il bottino rimediato dai quattro banditi in via Claudia Augusta si è rivelato realmente scarso. Dalle immagini delle telecamere di sicurezza gli inquirenti hanno potuto accertare che all’interno della banca hanno agito in due, con un palo esterno, in piedi sulla pista ciclabile ed un quarto malvivente alla guida dell’auto pronta a ripartire a tutta velocità. Si sarebbe trattato di una Audi A3 bianca parcheggiata davanti alla filiale di traverso sulla pista ciclabile con la coda verso l’edificio ed il muso verso via Claudia Augusta, pronta alla partenza. In effetti subito dopo la deflagrazione, dalla banca sono usciti due malviventi con il bottino in una sorta di cassetta metallica. Assieme al complice, rimasto all’esterno, sono saliti sull’auto che è ripartita a tutta velocità a fari spenti in direzione Laives svoltando però subito a destra imboccando via Volta. I banditi hanno poi fatto una scelta inaspettata, contando però sulla velocità dell’auto: si sono immessi in autostrada cercando di raggiungere Trento sul filo dei 180/200 chilometri all’ora. L’intento, probabilmente, era quello di raggiungere Trento nord (per poi imboccare la Valsugana) prima che polizia e carabinieri potessero organizzare posti di blocco adeguati. In effetti così è stato. In circa un quarto d’ora l’auto ha raggiunto il casello di Trento nord. I banditi hanno però notato la presenza di una pattuglia della Polstrada e a quel punto hanno tentato il tutto per tutto. Se si fossero fermati per pagare il pedaggio (al fine di non creare allarme) probabilmente sarebbero stati subito bloccati. E allora, mantenendo una velocità elevata, hanno sfondato la sbarra di un casello d’uscita proseguendo, sempre a velocità elevata, in direzione della Valsugana. A questo punto è stato organizzato un inseguimento che però non si è concluso con la cattura della banda. Gli inquirenti hanno dunque avuto la conferma che ad agire in via Claudia Augusta è stata una banda di professionisti “in trasferta”. L’altra notte nella filiale della Cassa di Risparmio di via Claudia Augusta i banditi hanno utilizzato un ordigno esplosivo confezionato con polvere pirica. I banditi avrebbero sventrato l’armadio blindato del bancomat utilizzando una cosiddetta «marmotta esplosiva» con innesco elettrico (collegato alla batteria della macchina). Un botto tremendo che ha provocato uno squarcio nell’armadio blindato. L’esplosione ha devastato anche l’ufficio della banca. I danni materiali subiti dalla Cassa di Risparmio (che mai in passato aveva subìto un assalto di questo tipo) sono abbastanza rilevanti. La filiale è rimasta chiusa per tutta la giornata di ieri. E’ molto probabile che i banditi abbiano effettuato qualche giorno fa un sopralluogo per essere certi del posizionamento dell’armadio blindato dello sportello automatico. In sostanza i banditi sono penetrati nella banca forzando le porte a vetri. Sapevano che da qual momento sarebbe scattato l’allarme in una centrale operativa della polizia o dei carabinieri ma hanno calcolato che le prime pattuglie avrebbero potuto raggiungere la zona non prima di un paio di minuti (a meno che un equipaggio non fosse casualmente in zona). E in 90 secondi hanno portato a termine il piano.

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