L'intervista

«Attenzione, non è bullismo ma vera violenza tra minori» 

Cristina De Paoli, responsabile dell’area prevenzione e consulenza dell’Associazione La Strada - insieme a Il Germoglio - è in prima linea dalla parte dei giovanissimi. «Ragazzi senza regole, la scuola non può fare tutto» 


Valeria Frangipane


BOLZANO. «Bullismo e violenza tra minori. Il fenomeno è sempre più attuale e più presente a Bolzano di quel che si possa pensare. scorretto creare allarmismo, sminuire la realtà e confondere bullismo e violenza». Parla così Cristina De Paoli, responsabile dell’area prevenzione e consulenza dell’associazione La Strada Der Weg. In prima linea dalla parte dei giovanissimi anche il centro il Germoglio che lavora nella prevenzione della violenza su minori e tra minori. I quartieri più colpiti? Don Bosco ed Europa Novacella.

Negli ultimi giorni sul giornale abbiamo raccontato di risse, pestaggi, molestie sui treni, ogni volta ad opera di minori. Ci si chiede quali siano cause e responsabilità e soprattutto come intervenire.

«Sembra banale ma mancano regole. I genitori non dicono più ai loro figli cosa è giusto e cosa no. Non parlano, delegano alla scuola, ai ragazzi stessi o ad altre istituzioni. Magari hanno degli ottimi motivi per farlo. Preoccupazioni sul lavoro, problemi economici che mai come in questo periodo si fanno sentire... c’è pure il Covid ... ma la sintesi è sempre la stessa: non sono presenti. Non segnano un confine tra ciò che è lecito e ciò che non lo è».

Don Bosco ed Europa Novacella i rioni più colpiti.

Sono i quartieri più popolosi. Quelli dove si registra la maggior presenza di famiglie svantaggiate, con background migratorio e problematiche di integrazione ed esclusione. Con più dipendenze, patologie psichiatriche ecc. E se è vero che qui troviamo scuole più colpite di altre va detto che sono anche meglio attrezzate a fronteggiare l’”urto”. É vero che le scuole non riescono a star dietro a tutto per questo ricordo di chiamarci e chiedere aiuto. Noi ci siamo sempre. Non getterei a questi quartieri la croce addosso, perchè lo stesso disagio si registra altrove, certo con minore impatto.

Bullismo e comportamenti violenti, la stessa cosa?

No, occorre scindere. Il bullismo tende a concretizzarsi soprattutto a scuola, ma non solo. Il bullo - spesso un gradasso prepotente - ed i suoi gregari conoscono la vittima, la prendono di mira e la perseguitano. Il bullo sceglie il più debole, lo prende in giro tutti i giorni a cadenza regolare. Perchè ha gli occhiali, è in sovrappeso, l’apparecchio per i denti, i brufoli. Gli ruba la merenda, gli mette la colla sulla sedia. Abbiamo una casistica infinita. Gli episodi possono terminare dentro la scuola, ma possono continuare anche nel pomeriggio. Poi c’è la violenza e ci sono i reati tra minori ed è un’altra storia. In questo caso - secondo la nostra esperienza - il violento spesso non conosce la vittima. Lo incontra, lo blocca insieme ad altri o da solo e gli dice “se non mi dai il cellulare ti picchio”, “se non mi dai le scarpe ti meno”. La vittima viene minacciata, perquisita, derubata e spesso anche picchiata. Ma se chi compi queste azioni ha più di 14 anni è perseguibile per percosse, furto, minacce. Compie un reato e finisce nei guai con la Procura dei minori.

Come intervenite in casi di comportamenti violenti ?

Dentro La Strada esiste il servizio di giustizia riparativa che si occupa di mediazione penale minorile e lavora con autori e vittime di reati assieme al Tribunale dei minori. Il servizio opera attraverso un’equipe di mediatori con esperienze nelle problematiche giovanili e nel campo educativo e giuridico. L’obiettivo è quello di risolvere il conflitto tra le parti (minore autore di reato e vittima), acquisire consapevolezza da parte del reo ed accompagnamento a percorsi di riparazione sociale.

Quali le fasce d’età più colpite?

Lavoriamo su tutte le fasce. Andiamo negli asili a fare prevenzione. E poi alle elementari, alle medie, alle superiori. Sensibilizziamo i giovanissimi ed i giovani al rispetto ed alla capacità di poter dire di no. Insegniamo loro a sapersi difendere altrimenti senza ricorrere all’uso della violenza. I più colpiti sono gli studenti delle superiori, spesso in grandissima difficoltà. Entrano in ansia, non vanno più a scuola (si rischia l’abbandono) e si ritirano in casa. A tutti ricordo che il contatto per chiamare e chiedere informazioni ed aiuto è la Helpline de “Il Germoglio” al numero verde 800 832 842.













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