Auto blu, in Provincia a Bolzano arriva il «car sharing»

Stretta sulle vetture di servizio, un’auto per più assessori e la storica Mercedes di Luis Durnwalder sarà venduta



BOLZANO. Nella clausura di giunta provinciale sono stati definiti anche una serie di provvedimenti legati alla trasparenza ed ai costi della politica: dalla rinuncia ai regali personali - «al massimo un vasetto di miele» - alla riduzione del 50 per cento dei fondi di rappresentanza, dall’utilizzo più sobrio ed efficiente delle auto blu al sempre minor ricorso alle consulenze esterne.

Le auto blu. «Naturalmente ogni utilizzo per usi privati, come già accaduto sino ad ora, sarà vietato - prosegue il governatore altoatesino - e l'idea è quella di rendere il servizio più flessibile ed efficiente, puntando su una maggiore programmazione che consenta, ad esempio, di utilizzare una solo auto per più assessori i quali per compiti di servizio debbano recarsi nello stesso luogo». «La Mercedes che utilizzava Durnwalder e di proprietà della Provincia verrà venduta», afferma Kompatscher, che viaggia con un’Audi 6 usata. La Mercedes con targa Protezione civile è attualmente nei garage di Palazzo Widmann.

I regali alla giunta. «Il principio base - aggiunge il presidente della giunta provinciale - è quello di non accettarli, soprattutto se gli stessi superano un determinato valore, e ci sembra giusto ribadirlo in forma ufficiale. Spetta poi al buon senso di ognuno di noi capire come regolarsi nei singoli casi, ma vogliamo ispirarci a criteri di prudenza ed estrema attenzione, allo scopo di evitare ogni tipo di malinteso». Kompatscher ha fatto l’esempio del vasetto di miele. Se il regalo si limita a quest’ordine di grandezza si può accettare, il resto deve tornare indietro.

Spese di rappresentanza. «Il capitolo di spesa riservato ai fondi di rappresentanza - spiega Kompatscher - verrà ridotto del 50%, naturalmente con l'obbligo di utilizzare gli stessi fondi per compiti esclusivamente istituzionali». Per quanto riguarda le consulenze esterne, «il principio da seguire - sottolinea il presidente - deve essere questo: la consulenza deve rappresentare un’eccezione, e vi si può fare ricorso solo nei casi dove risulta strettamente necessario». In pratica se il lavoro può essere svolto dagli uffici provinciali, ben venga.













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